Robert Sarah, il Cardinale africano che critica il Global Compact

«Questo testo ci promette migrazioni sicure, ordinate e regolari. Ho paura che produrrà esattamente il contrario. Perché i popoli degli Stati che hanno firmato il testo non sono stati consultati? Le élite globaliste hanno paura della risposta della democrazia ai flussi migratori?». Parole e musica del Cardinale della Chiesa Cattolica Robert Sarah, da molti definito anti-bergoglio e continuatore dei precetti di Ratzinger e Wojtyla.

Ne parla su Libero, Antonio Socci, giornalista e scrittore, profondo conoscitore degli ambienti vaticani che anticipa alcune parti dell’ultimo libro del prelato, a breve in uscita in Italia.

Sarah, inoltre, ricorda che hanno rifiutato di firmare questo patto paesi come Stati Uniti, Italia, Australia, Polonia e molti altri. Il cardinale critica anche il Vaticano che il Global Compact lo sostiene: «Sono stupito che la Santa Sede non sia intervenuta per cambiare e completare questo testo, che mi sembra gravemente inadeguato».

L’attacco ai tecnocrati. «Sembra che le tecnostrutture europee si rallegrino dei flussi migratori o li incoraggino. Esse non ragionano che in termini economici: hanno bisogno di lavoratori che possano essere pagati poco.
Esse ignorano l’ identità e la cultura di ogni popolo. Basta vedere il disprezzo che ostentano per il governo polacco».

Alla fine di questa strada – avverte Sarah – c’ è solo l’ autodistruzione. Secondo il cardinale si è approfittato della pur giusta lotta «contro tutte le forme di discriminazione» per imporre l’ utopia della «scomparsa delle patrie».
Ma questo «non è un progresso».

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