Rousseau salva Di Maio. E chi se lo aspettava?

E adesso che qualcuno abbia il coraggio di sostenere che non siamo dei “finissimi osservatori della politica italiana” tanto da prevedere con sicurezza granitica i risultati anche delle consultazioni online in un luogo complesso e tenebroso come la piattaforma Rousseau.

Ieri l’avevamo predetto che Di Maio avrebbe ottenuto tutto il sostegno necessario per mantenere la leadership, e oggi il sostegno è arrivato. Fanno infatti sapere dalla Casaleggio che sul tema della fiducia a Gigino, hanno votato oltre 50.000 iscritti al MoVimento, dei quali l’80 si è appunto espresso a favore del nostro eroe.

“Vi ringrazio tutti e vi voglio bene – ha scritto il vicepremier in un post su Facebook -. Ringrazio chi mi ha confermato la fiducia, chi si è astenuto e chi ha votato contro.

Ripartiremo più forti di prima”, ha poi aggiunto, sostenuto da quella visione mediatica che evidentemente lo fa sentire una via di mezzo tra Noe e Vasco Rossi, senza però aver ancora traghettato un popolo verso la libertà e nemmeno aver scritto Alba chiara. In ogni caso, 44.849 preferenze sono state date a favore di Di Maio, mentre 11.256 sono stati i voti contro. Sul Blog dei 5stelle, invece, è apparsa questa frase: “Si è scritta una delle pagine più belle della storia di democrazia diretta, per la partecipazione record a una votazione online”, il che però fa riflettere.

Può davvero considerarsi un successo l’espressione diretta di circa 50.000 iscritti contro una ventina di milioni di voti? Ha dunque ragione una nota del PD che sottolinea: “Alle nostre primarie 1.6 milioni di persone. Alle loro 50mila o poco più per un leader”? Certo, la famosa “democrazia diretta dei 5stelle” a noi di dubbi le lascia non pochi, come non finiremo mai di sottolineare, soprattutto finché se la gestiranno in casa.

Detto ciò, annotiamo anche un paio di considerazioni di Salvini, che si è detto soddisfatto per questa seconda investitura di Di Maio perché così “se non altro c’è uno che decide” (cioè lui?), e ha espresso invece perplessità su Alessandro Di Battista che, sempre secondo Salvini, se dovesse prevalere tra i 5stelle vorrebbe dire la fine del governo. Sarà per questo che gli ha poi augurato di prendere anche in prestito un motorino per tornarsene a girare il mondo…

Tornando a Di Maio, il leader dei 5 stelle dopo aver ampiamente ringraziato gli amici e tentato malamente di tranquillizzare i nemici, ha spiegato cosa intende fare nei prossimi giorni con parole molto nette, quasi si stesse preparando alla nascita di un Movimento 2.0 “La riconferma del mio ruolo è solo il primo passo per avviare una profonda riorganizzazione del M5S, per renderlo più vicino ai cittadini per rimarcare la nostra identità. Tra qualche settimana conoscerete la nuova struttura organizzativa che per me deve prevedere compiti ben precisi in capo a persone individuate dal M5S, deleghe su economia, territori, liste civiche, imprese, lavoro, ambiente, sanità, la tanto discussa comunicazione. Non perderò tempo, domani avrete già novità sul rinnovo di alcuni ruoli e procedure interne”. Saltano teste, qualcosa ci dice, che poi è la classica “riorganizzazione” a 5stelle di cui ci hanno giò dato ampia prova.

Comunque non basta. Qualche tempo dopo, su Facebook, è comparso anche un altro post di Di Maio: “Non mi monto la testa, questo è il momento dell’umiltà. Sono sicuro che insieme ripartiremo più forti di prima. Per il Movimento 5 Stelle e per il governo italiano che sosteniamo. Nelle prossime ore incontrerò i consiglieri regionali, lunedì i nostri sindaci e sabato prossimo una rappresentanza dei nostri consiglieri comunali di tutta Italia”.

Mancava solo un “avanti Savoia” e il quadro sarebbe stato completo…

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RK Montanari
RK Montanarihttps://www.lavocedelpatriota.it
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