Ryan Routh non ha sparato a Trump? Tutti i nuovi dubbi

L’attuale incompetenza nelle indagini dimostrata dai Servizi segreti americani e dalla polizia in generale è a dir poco imbarazzante ma comprensibile, visto chi continua a stazionare sulla poltrona della Presidenza alla Casa Bianca. Ieri Ric Bradshaw, sceriffo di Palm Beach, ha chiarito che il presunto attentatore di Trump arrestato non avrebbe sparato all’Ex-Presidente come si pensava inizialmente. La notizia è stata poi confermata dal Direttore dei servizi segreti Ronald Rowe, il quale ha confermato che nei versi di Trump e degli agenti non sarebbe stato sparato alcun colpo. Insomma ancora non si capisce a chi abbia sparato il soggetto, una dinamica poco chiara che sembra dover rimanere top secret, ma questa assomiglia più ad una giustificazione per non rilasciare dichiarazioni in merito ad un fenomeno che a quanto pare sta dando un filo da torcere “inaspettato” alle forze di sicurezza. L’unica verità di cui siamo al corrente è che il modo ridicolo in cui vengono gestite le indagini ha dell’incredibile: vista la portata dell’evento, è a dir poco assurdo che non ci siano notizie certe da riferire all’opinione pubblica, cosicché tutti possano restare informati su quello che è accaduto al Golf club del Tycoon domenica scorsa. A quanto pare l’obiettivo non è quello di informare, bensì di nascondere.

La limpidezza lascia spazio al disorientamento, ma nel frattempo Donald Trump è tornato all’attacco  sulle motivazioni del plausibile attacco terroristico alla sua persona:”ha agito sull’onda di un linguaggio altamente incendiario da parte dei democratici” in base a quanto riferito da lui all’emittente Fox News il 16 settembre. Ulteriori frecciate sono state rivolte verso Biden ed Harris: ”È colpa della retorica dei miei avversari” parlando di  quanto accaduto a luglio e a due giorni fa, definendo i suoi assassini mancati come: ”Estremisti di sinistra”. Non si fa alcuna fatica nel credere che i due sospettati fino a questo momento siano oppositori dell’Ex-Presidente, oltre che squilibrati sotto tutti i punti di vista. La sinistra radicale ha combinato una quantità di catastrofi esorbitanti dall’arrivo di Biden alla Casa Bianca, non che prima fossero innocui, ma la deficienza di un governo politico serio deve averli istigati a dare il massimo nel peggio. Qua non si tratta di casi isolati, ma di un vero e proprio ritorno alla tensione per la sicurezza politica degli Stati Uniti d’America e c’è veramente da ringraziare i democratici se tutto questo è accaduto. Dall’inizio della nuova campagna elettorale – ma anche in precedenza – l’odio politico nei confronti di Trump si è rivelata una costante nei suoi rivali: prima esagerano e poi si pentono chiamandolo al telefono, una strategia infima, sgradevole e per nulla degna di un politico che si rispetti. Non serve piangersi addosso dopo il meschino corso degli eventi, bisogna scusarsi e adoperarsi per fare in modo che tutto questo non accada mai più. Conoscendo i democratici, è davvero difficile che qualcosa di simile possa accadere, soprattutto perché l’idiozia sembra aver preso il posto della coscienza in tutto e per tutto.

Ancora una volta i democratici dimostrano di essere la peggiore scelta per il popolo americano, sebbene qualcuno voglia continuare a votarli in preda ad un masochismo difficilmente comprensibile.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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