“La decisione di rimandare il provvedimento sul salario minimo in commissione era inevitabile, considerato l’autorevole contributo pervenuto dal Cnel. È nostra precisa responsabilità approfondire ulteriormente questo documento che si pone oggi come una evidente novità nel dibattito sul tema, frutto della volontà del Governo Meloni di avere una sintesi pragmatica e virtuosa su come contrastare il lavoro povero. E’ paradossale che il già premier Conte faccia la predica sul rispetto del Parlamento quando durante i suoi esecutivi vi fu un utilizzo corrente e sistematico dei ‘DPCM’ per bypassare le Camere, paradossale al pari del PD di Schlein che, dopo dieci anni al Governo, si accorge dell’urgenza di legiferare sul tema del salario minimo. A questi atteggiamenti pretestuosi e strumentali, rispondiamo come al solito, con responsabilità e fatti concreti: il nostro approccio intende rispettare sia l’importanza dell’organo costituzionale che ha emesso il documento, sia, come sempre, la funzione e le prerogative del Parlamento”. Così il deputato di Fratelli d’Italia e membro delle commissioni Lavoro e Attività produttive, commercio e turismo, Silvio Giovine.