“Vale la pena di ricordare che le parole del presidente del Senato sono contro un principio e non contro la persona. Fu proprio Ignazio La Russa uno dei primi a ricevere Roberto Salis, il padre di Ilaria quando fu portata in catene in un aula di un tribunale ungherese. Del resto, candidare qualcuno arrestato perché potrebbe aver fatto ricorso alla violenza durante una manifestazione significa fare un uso strumentale della democrazia. In un lontano precedente del 1983, qualcuno pensò bene di candidare il cattivo maestro Toni Negri che marciva in galera e che, appena uscito perché eletto, pensò bene di fuggire in Francia. Fosse solo per questo precedente sarebbe stato bene, in una democrazia matura come quella italiana, evitare un uso distorto delle libere elezioni e non aver candidato Ilaria Salis”.
Lo ha detto Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d’Italia.