Il vicepremier leghista, ieri a Napoli per presiedere il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, è intervenuto sull’annosa questione dei rifiuti, lanciando una proposta che è risultata subito indigesta al Movimento 5 Stelle: un inceneritore in ogni provincia.
“Bisogna capire che serve un termovalorizzatore per ogni provincia” dice il Ministro dell’Interno facendo riferimento ai timori di una nuova emergenza rifiuti che potrebbe scattare a metà gennaio quando l’unico impianto campano, quello di Acerra, andrà in manutenzione e lavorerà a ritmo ridotto. Salvini aggiunge anche che rispetto all’emergenza del 2008 “non è cambiato niente, anzi siamo tornati indietro”, suscitando le ire del Movimento 5 Stelle che delle battaglie ambientaliste e la lotta contro l’incenerimento dei rifiuti aveva fatto una bandiera, almeno fino a prima di andare a formare questo inedito Governo Giallo-Verde.
“La terra dei fuochi — scrive infatti Luigi Di Maio in un post su Facebook — è un disastro legato ai rifiuti industriali, provenienti da tutta Italia”. Continua l’altro Vice-Premier “Quindi gli inceneritori non c’entrano una beneamata ceppa e tra l’altro non sono nel contratto di governo”.
Un post il cui destinatario sembra essere abbastanza chiaro, anche quando Di Maio dice: “Quando si viene in Campania e si parla di terra dei fuochi si dovrebbero tener presenti la storia e le difficoltà di questo popolo. ” E poi in un nuovo post, il leader pentastellato, aggiunge il carico dicendo che gli inceneritori sono un business su cui lucra la camorra. Ieri si è consumata una nuova frizione tra i due azionisti e ministri nel Governo Conte, la tenuta di questo inizia a scricchiolare anche agli occhi dei più fedeli sostenitori.
Intanto le polemiche alzano il velo su una manovra economica mediocre della quale questo Governo dovrà ben presto rispondere agli italiani, mentre la Ue ancora attende.