C’é un fantasma che si aggira tra i corridoi dei palazzi del potere in Europa, dall’Italia alla Francia, passando per Malta e San Marino. Si chiama Sandro Gozi, é un politico abile nel saltellare tra partiti e paesi differenti con grande maestria. Finora la sua carta vincente é stato lavorare in una condizione di semi anonimato e discrezione ma oggi é al centro di un grosso scandalo internazionale, il terzo in pochi mesi. É attualmente accusato di aver lavorato contemporaneamente come consulente per il Primo Ministro francese e per quello Maltese, in evidente conflitto di interessi.
Ma chi é Sandro Gozi? Dopo una carriera universitaria e diplomatica, diventa assistente di Romano Prodi in Commissione europea e contribuisce alla fondazione del Partito Democratico.
In Italia entra nei governi Renzi e Gentiloni come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per gli affari europei fino a giugno 2018.
Dopo qualche mese di silenzio, rispunta in Francia, candidato alle europee nella lista del partito di Macron. Durante la campagna elettorale ecco la prima controversia: nella vicina San Marino, Gozi viene indagato per una consulenza fantasma da 220 mila euro con la Banca Centrale Sammarinese. Ma in Francia era già stato inserito in una buona posizione nel listino bloccato di En Marche e Sandro Gozi viene eletto tra gli europarlamentari riservati alla Francia al momento della Brexit.
E qui inizia il secondo scandalo: invece di attendere il suo seggio al Parlamento Europeo, nel luglio 2019 Gozi viene nominato consigliere per l’Europa del Primo Ministro della Francia Edouard Philippe. La nomina crea una questione etica non di poco rilievo perché Gozi aveva avuto accesso a dossier delicati e riservatissimi del governo italiano, ora potenzialmente alla mercé di un governo europeo vicino ma anche concorrente come la Francia. Vari partiti insorgono, Fratelli d’Italia indice una petizione al governo italiano di intimare a Gozi di non accettare l’incarico pena la revoca della cittadinanza italiana ma lui non solo accetta ma liquida le critiche affermando “Il nazionalismo é distruttivo”.
La sua carica nel governo francese non é comunque durata a lungo. Il 22 Ottobre 2019, i quotidiani Times of Malta e Le Monde rivelano come Sandro Gozi ricoprisse un incarico anche nel governo maltese per conto del Primo Ministro Muscat, interessato a avvicinarsi al partito liberale europeo Renew di cui fa parte Macron.
Svelta é stata la reazione francese: il deputato francese di Les Républicains Pierre-Henri Dumont ha interrogato il Primo Ministro Philippe davanti al Parlamento francese sul doppio impiego di Gozi, chiedendo quanto fosse al corrente del conflitto di interessi e ottenendo come risposta che il governo francese non ne sapeva nulla. Sandro Gozi ha provato a difendersi dalle accuse, cambiando varie volte versione e infine indicando come il suo contratto di tre anni come consigliere per il Primo Ministro Maltese (siglato in segretezza nel 2018) si fosse in realtà concluso anticipatamente. Ma quando il Primo Ministro di Malta si é rifiutato di rispondere alle richieste di domande della stampa, a Gozi non é rimasto che dimettersi dalla carica nel governo oltralpe.
Come dichiarato per la Voce del Patriota dal deputato Pierre-Henry Dumont, la dimissione rapida del consigliere prova che le domande poste dalla stampa siano legittime e tendono a provare come questo caso non sia finito. Gozi pertanto dovrebbe rinunciare a rappresentare la Francia al parlamento europeo.
Alla vigilia di una sempre più probabile uscita del Regno Unito dall’UE, Gozi dovrà quindi decidere se andare veramente a occupare un seggio francese tra i banchi di Bruxelles. Oppure, vista la sua recente adesione al partito Italia Viva di Renzi, potrebbe tornare in Italia con un nuovo incarico nell’attuale governo giallorosso, come un cantastorie medievale inatteso e non voluto dopo aver servito alle corti di tutta Europa.