Sanità, il governo al lavoro contro le aggressioni negli ospedali

Il problema è in aumento ed è preoccupante: le aggressioni al personale sanitario all’interno degli ospedali e dei pronto soccorso. E per ora la strategia del governo sul tema è rafforzare la sicurezza all’interno delle strutture: “Ci siamo confrontati – ha riferito alla stampa il ministro della Salute Orazio Schillaci, al termine della riunione con il sottosegretario Marcello Gemmato e con i rappresentanti degli Ordini professionali sanitari – ne ho parlato anche con il ministro Nordio e in questo momento riteniamo che lo strumento più utile per cercare di combattere questo fenomeno sia quello di introdurre sempre l’arresto in flagranza di reato anche differita. A breve – ha aggiunto il ministro – ci sarà un confronto anche con le parti sindacali. Noi, ricordo, siamo intervenuti da subito su questo che purtroppo è un problema annoso della sanità italiana: l’anno scorso per decreto abbiamo aumentato le pene per chi commette violenza nei confronti degli operatori sanitari e istituito anche la procedibilità d’ufficio. Questo, lo dimostrano in tanti e tristi casi di cronaca recente, non è stato sufficiente. Vorrei però sottolineare che ho incontrato anche il ministro Piantedosi e che i posti di polizia nell’ultimo anno sono aumentati in maniera significativa”.

Aumentati i presidi di Polizia

Dunque pene più aspre, maggiore celerità nel bloccare il fenomeno e maggior numero di agenti: nei giorni scorsi, l’Ansa ha lanciato la notizia riguardo l’incremento del personale destinato ai presidi di polizia all’interno degli ospedali. Un ampliamento che, del resto, è già avvenuto negli scorsi mesi: dal 1 gennaio del 2023 all’8 agosto 2024, infatti, sono cresciuti del 57,1% i posti di Polizia all’interno delle strutture ospedaliere: un aumento di 72 unità, passando da 126 a 198. Allo stesso modo sono cresciuti anche gli organici del personale con divisa impegnato: in questo caso, l’aumento registrato è del 45,4%, con più di cento unità in più: prima erano 299, ora 435.

Un lavoro interministeriale

Dunque, il lavoro del governo è interministeriale, coinvolge molti dipartimenti e tante tematiche. Il colloquio tra Schillaci e il Viminale è fondamentale per mantenere la sicurezza nei pronto soccorso: “Abbiamo fatto – ha detto il ministro intervistato dal Messaggerouna mappatura con il ministro Piantedosi degli ospedali e dei servizi sanitari dove c’era stato il maggior numero di aggressioni abbiamo potenziato in maniera importante i servizi di pulizia in quelle strutture considerate più a rischio. Credo che questo non basti. Le pene più severe non sono un deterrente, si deve pensare a soluzioni che vadano oltre”. Ed è qui che entra in gioco il ruolo del Guardasigilli: “Ne ho parlato anche con il ministro della Giustizia Nordio: bisogna arrivare ad applicare sempre l’arresto in fragranza di reato anche differito, questo è lo strumento più utile come deterrente da attivare sempre. Nel confronto con i rappresentanti delle professioni sanitarie abbiamo concordato su questa linea”. Schillaci ha inoltre annunciato che “si valutano regole per filtrare l’accesso dei visitatori negli ospedali. E lo dico da quando sono diventato ministro: dobbiamo promuovere un cambio culturale. Su questo avevamo attivato un osservatorio, bisogna organizzare campagne di comunicazione perché il cittadino capisca che una persona con un camice bianco è un amico che è lì per aiutarlo”. Il dialogo di Schillaci si è rivolto anche al ministro dell’Economia Giorgetti, richiedendo maggiori risorse: “L’obiettivo – ha spiegato – è utilizzare ciò che sarà destinato per la sanità nella manovra per avere un piano pluriennale di assunzioni di operatori sanitari e per premiare dal punto di vista economico coloro che – ha concluso – già lavorano nel sistema sanitario nazionale”.

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