“Oggi inizia la discussione in Aula di un provvedimento atteso da tempo; un provvedimento che riforma l’accesso agli studi in medicina e chirurgia, odontoiatria e veterinaria, con l’intento di garantire una selezione più equa, basata sulle competenze acquisite dagli studenti e non su ‘test a crocette’, tanto fantasiosi quanto superficiali, che nulla hanno a che vedere con una selezione concreta, reale, di aspiranti medici. Il nuovo sistema di accesso supererà pertanto il numero chiuso al primo semestre dei corsi di laurea magistrale, a seguire del quale l’accesso al secondo dipenderà dal posizionamento utile in una graduatoria unica di merito nazionale, perché il criterio basilare del merito va messo in primo piano nella selezione degli aspiranti, nel campo universitario, come nella ricerca, come in ogni altra forma di accesso che richieda una valutazione delle qualità culturali e professionali. Gli studenti potranno così beneficiare di una formazione mirata e, in caso di mancata ammissione al secondo semestre, del riconoscimento dei crediti acquisiti per proseguire in altri percorsi di studio: il lavoro già svolto, pertanto, non andrà perduto, ma permetterà il recupero e l’utilizzo di quanto appreso, rendendo di fatto virtuoso e propedeutico l’intero processo di apprendimento del primo semestre.
L’obiettivo d’insieme della riforma è la riorganizzazione del sistema delle professioni medico-sanitarie in un’ottica di sostenibilità, sia per gli Atenei che per il SSN. Il fabbisogno di futuri nuovi medici è, infatti, di 30mila professionisti in più nei prossimi sette anni. Sarà un percorso lungo, certo, non semplice, ma, come l’esperienza più elementare ci suggerisce, ogni inizio contiene già in sé uno svolgimento, un processo che guarda in avanti, a un obiettivo, a un traguardo. Non è più tempo di perdere tempo, questa deve essere la nostra consapevolezza e ne è prova l’attivazione presso il Ministero dell’Università e della Ricerca di un tavolo di lavoro sulla riforma dell’accesso ai corsi di Medicina”.
Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Raoul Russo, componente la Commissione Sanità e Lavoro a Palazzo Madama.