“A quanto pare nella Asl Toscana Sudest ai medici non verrà loro corrisposta nel corrente mese di dicembre, la quota spettante per l’attività libero professionale (ALPI) effettuata durante mese di novembre per un problema, almeno così sembrerebbe, al sistema informatico”. Apre così la nota di Fabrizio Rossi, Deputato eletto nel collegio Grosseto-Siena e coordinatore regionale Fratelli d’Italia Toscana.
“Ma più che un problema tecnico, sembra più un problema di soldi, far quadrare i conti. – commenta il Deputato di FdI. – I medici ospedalieri maremmani e non solo si vedrebbero corrispondere la stessa indennità nel prossimo mese di gennaio 2024, quando quest’ultima da sempre, salvo che per alcune realtà, viene corrisposta con lo stipendio del mese successivo. Stona tantissimo il fatto che questa problematica sia stata comunicata con una nota molto stringata da parte della direzione della Asl solamente a ridosso delle festività natalizie e a ridosso del bilancio della regione Toscana, senza spiegazioni al momento plausibili, se non quella, appena descritta, poiché le “fumose problematiche di aggiornamento del sistema informatico” sarebbero scarsamente convincenti”.
“Nella Asl Toscana sudest – spiega Rossi – sono migliaia i medici che operano in libera professione intramoenia, ovvero invece di fare la libera professione in studi privati hanno scelto di farla all’interno dell’ospedale dove lavorano e per ognuno di loro la Asl incassa notevoli somme ogni mese. Pertanto a ognuno di loro quest’anno non sarà corrisposto quanto dovuto nei termini concordati. Altresì, sembrerebbe che nel prossimo mese di gennaio 2024, ai medici in libera professione intramoenia, venga solamente corrisposta la “mensilità saltata”, quella di novembre e procrastinata al mese di febbraio quella di dicembre. Così facendo, se questa notizia che circola nell’ambiente sanitario fosse vera, la Asl di fatto “tratterrebbe indebitamente” somme importanti che sono frutto del lavoro dei vari medici e non denari propri dell’azienda, provocando di fatto per il 2023 una sorta di corresponsione di 11 mensilità a fronte delle 12 legalmente dovute in quanto lavorate”.
“Mi auguro davvero che la problematica segnalata sia stata veramente di natura prettamente “informatica”, che sia servita solo a correggere i bilanci di fine anno e che pertanto una volta risolta, già nel mese di gennaio 2024 vengano liquidate ai medici in libera professione le spettanze di novembre e dicembre 2023. Altrimenti, se così non fosse, allora il problema è ben altro e andrà affrontato politicamente nelle sedi opportune dove interverremo per stroncare l’atteggiamento finora tenuto nei confronti dei professionisti sanitari, fin troppo spesso messi sotto pressione e costretti a lavorare in turni massacranti”, conclude Fabrizio Rossi, Deputato e coordinatore regionale FdI-Toscana.