“A proposito di Rsa e assistenza agli anziani non autosufficienti e alle polemiche pretestuose ed ingannevoli delle opposizioni c’è da chiedersi se l’emendamento riformulato in Commissione sia stato non dico approfondito, ma almeno letto. La riformulazione recita: ‘Conseguentemente, nell’ambito della quota a carico del servizio sanitario nazionale per l’erogazione delle prestazioni di assistenza sociosanitaria residenziale e semiresidenziale, di cui all’articolo 30 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, recante definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, salva la ripartizione ivi contemplata elevabile al 70 per cento nei casi di alta complessità assistenziale, sono a carico del fondo sanitario nazionale esclusivamente gli oneri delle prestazioni di rilievo sanitario, secondo quanto rilevato nell’ambito della valutazione multidimensionale per la presa in carico dell’assistito, anche se connesse con quelle socio-assistenziali in termini di specifica efficacia terapeutica’. Quindi viene fatta salva la ripartizione della spesa a carico del fondo sanitario nazionale, ma una quota oggi del 50% è elevabile fino al 70% sulla base della valutazione multidimensionale. Elevare non significa ridurre, o sottrarre. Se poi la lingua italiana con il significato dei termini è ad uso e consumo della polemica politica, credo che si faccia solo danno alle persone fragili e a chi ancora crede e pone fiducia nelle istituzioni. Le opposizioni farebbero bene a rileggere il testo di questo emendamento, prima di recitare a memoria le solite falsità”.
Lo dichiara il senatore, Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Sanità.
