“Si sta sviluppando un gran dibattere sull’opportunita’ o meno di far partecipare, alla rassegna musicale piu’ importante in Italia, una canzone che propone palesemente, e chi lo nega e’ gravemente in malafede, l’assunzione di droga. Da esperta del settore e da parlamentare ritengo intollerabile sentire numerose canzoni che fanno altrettanto e inneggiano all’uso di droghe, cosi’ come accade anche in altre forme di arte”. Lo dichiara in una nota Maria Teresa Bellucci, deputata e capogruppo per Fratelli d’Italia in Commissione Affari Sociali e Bicamerale Infanzia e Adolescenza. “Credo sia arrivato il momento di dare piena attuazione all’Articolo 82 del Testo Unico Stupefacenti e perseguire chi istiga pubblicamente all’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope. E’ inaccettabile – sottolinea – che il Festival di Sanremo si presti a una canzone i cui contenuti associano alle droghe elementi positivi come l’aumento di qualita’ e prestazioni. Le droghe, infatti, oltre a compromettere l’assuntore sul piano psicologico e organico, diminuiscono le prestazioni e, dover ribadire questo, fa comprendere quanto la politica permissivista abbia compromesso la salute della nostra societa’. I modelli positivi, che talvolta chiamiamo geni – prosegue – sono coloro che con sacrificio, determinazione e lucidita’, fanno il possibile per strutturare le loro intuizioni con le risorse possedute. Le droghe sono l’opposto perche’, nel tentativo di trovare la cura alle sofferenze piu’ profonde, si accresce solo il proprio malessere. Per questo, quando si hanno delle difficolta’, e’ meglio rivolgersi ad uno specialista, perche’ con le Rolls Royce si va fuori strada”, conclude Bellucci.