Sanremo, Simone Cristicchi e la sua lettera d’amore alla mamma

«A Sanremo canto la malattia di mia madre, i genitori che diventano fragili. Un incidente domestico mi ha insegnato a non perdere tempo».

Ecco il testo carico d’emozioni, vale la pena leggerlo:

Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei,

Ti starò vicino come non ho fatto mai.

Rallenteremo il passo se camminerò veloce,

Parlerò al posto tuo se ti si ferma la voce.

Giocheremo a ricordare quanti figli hai,

Che sei nata il 20 marzo del ’46.

Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito

Ti dirò di mio padre ovvero tuo marito.

Ti insegnerò a stare in piedi da sola, a ritrovare la strada di casa.

Ti ripeterò il mio nome mille volte perché tanto te lo scorderai.

Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,

Per restituirti tutto quell’amore che mi hai dato

E sorridere del tempo che non sembra mai passato.

Quando sarai piccola mi insegnerai davvero chi sono,

A capire che tuo figlio è diventato un uomo.

Quando ti prenderò in braccio

E sembrerai leggera come una bambina sopra un’altalena.

Preparerò da mangiare per cena, io che so fare il caffè a malapena.

Ti ripeterò il tuo nome mille volte fino a quando lo ricorderai.

Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,

Per restituirti tutto, tutto il bene che mi hai dato.

E sconfiggere anche il tempo che per noi non è passato.

Ci sono cose che non puoi cancellare,

Ci sono abbracci che non devi sprecare.

Ci sono sguardi pieni di silenzio

Che non sai descrivere con le parole.

C’è quella rabbia di vederti cambiare

E la fatica di doverlo accettare.

Ci sono pagine di vita, pezzi di memoria

Che non so dimenticare.

Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,

Per restituirti tutta questa vita che mi hai dato

E sorridere del tempo e di come ci ha cambiato.

Quando sarai piccola ti stringerò talmente forte

Che non avrai paura nemmeno della morte

Tu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronte

Adesso è tardi, fai la brava

Buonanotte.

In un mondo fatto di superficialità, Simone Cristicchi si distingue come uno degli ultimi cantautori capaci di addentrarsi nelle pieghe più profonde dell’animo umano.

Un esempio positivo nell’arte e nella musica odierna che tende ad andare in altre direzioni

Non si conosce la musica, ma con un testo così, ha già vinto.

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Giovanni Curzio
Giovanni Curzio
Giovanni Curzio, 21 anni, napoletano, studente alla facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Da sempre è appassionato di giornalismo sia di cronaca che sportivo. Collabora anche con agenzie di stampa ed emittenti radiofoniche e televisive della Campania.

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