Sanzioni americane contro il giudice del Supremo brasiliano che indaga Bolsonaro

Il 30 luglio 2025, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato l’imposizione di pesanti sanzioni contro Alexandre de Moraes, giudice del Supremo Tribunale Federale (STF) del Brasile, responsabile della supervisione del processo penale contro l’ex presidente Jair Bolsonaro.

Secondo le autorità americane, le sanzioni vengono applicate in base alla Legge Globale Magnitsky, che consente di colpire cittadini stranieri ritenuti responsabili di gravi violazioni dei diritti umani o di corruzione. Le misure includono il blocco di ogni bene di Moraes sul territorio statunitense, il divieto di transazioni con cittadini o aziende statunitensi e il divieto di ingresso nel Paese.

Il segretario al Tesoro, Scott Bessent, ha sostenuto che Moraes ha condotto una “campagna opprimente di censura, detenzioni arbitrarie che violano i diritti umani e procedimenti politicizzati, anche contro Bolsonaro”. Inoltre lo ha accusato di essersi autoattribuito il ruolo di giudice e giuria in una “caccia alle streghe illegale” contro cittadini e imprese statunitensi e brasiliane.

Le autorità statunitensi hanno affermato che Moraes ha disposto lunghe detenzioni preventive senza accuse formali, ha ordinato restrizioni contro giornalisti, oppositori politici, piattaforme come X (ex Twitter) ed ha imposto misure come l’uso di braccialetti elettronici e il divieto di utilizzo dei social media all’ex presidente Bolsonaro.

Questa è la prima volta che la legge Magnitsky viene utilizzata nei confronti di un magistrato del sistema giudiziario brasiliano, segnando un episodio senza precedenti, che ha profondamente aggravato le tensioni diplomatiche tra Stati Uniti e Brasile.

In parallelo, il Dipartimento di Stato statunitense aveva già revocato il visto d’ingresso a Moraes e ad altri giudici del STF, insieme ai loro familiari diretti, come risposta alle misure giudiziarie applicate contro Bolsonaro.

Dalla parte brasiliana, il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha respinto con forza le sanzioni definendole un’interferenza inaccettabile nella sovranità giudiziaria del Paese. Ha convocato riunioni d’urgenza e ha promesso che il Brasile non si piegherà a pressioni esterne. Il STF ha ribadito il proprio impegno per il rispetto della Costituzione e del giusto processo, sostenendo Moraes come magistrato imparziale e diligente.

Le sanzioni coinvolgono anche il settore bancario brasiliano, che deve ora valutare il possibile impatto sulle transazioni internazionali, considerando che società come Visa o Mastercard potrebbero essere coinvolte. Sebbene Moraes non possieda beni negli Stati Uniti, i sistemi di pagamento internazionali collegati potrebbero creare difficoltà operative importanti.

Questo provvedimento segue una serie di mosse politiche statunitensi legate proprio al processo contro Bolsonaro: precedentemente Donald Trump aveva introdotto un dazio del 50% sulle esportazioni brasiliane, collegando tale misura all’azione giudiziaria contro il suo alleato Bolsonaro.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Candela Sol Silva
Candela Sol Silva
Studentessa di ingegneria, giornalista e intervistatore. È stata responsabile della campagna elettorale e addetta stampa del candidato alla Camera dei Deputati di Fratelli d'Italia in Sud America, Vito De Palma, alle ultime elezioni del settembre 2022.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.