Sardegna, ecco il video che smentisce Todde. E intanto pronto l’escamotage della sinistra per salvarla

C’è anche chi ha urlato al complotto, tra i banchi del Movimento Cinque Stelle, in merito allo scandalo che ha travolto il governatore della Sardegna, Alessandra Todde. La pentastellata, che ha vinto le elezioni per pochi voti pochi mesi fa (non è passato neppure un anno), rischia ora di perdere l’incarico e i cittadini sardi potrebbero ritornare alle urne. Il tutto non sarà imminente, ci vorranno diversi mesi, ma l’iter interno alla Regione è già stato avviato. La Giunta per le elezioni del Consiglio regionale ha infatti già ricevuto gli atti della Corte d’Appello di Cagliari. Ora, potrebbero passare anche novanta giorni prima che la Giunta stessa si pronunci e, prima di farlo, potrebbe anche richiedere delle audizioni. Poi si dovrà esporre anche il Consiglio regionale stesso, i cui membri dovranno scegliere a scrutinio segreto se far restare e mandare a casa il loro presidente. E proprio dietro quello scrutinio segreto si nascondono possibili sgambetti. Dal Nazareno, del resto, sono volate parole tutt’altro che d’affetto verso gli alleati pentastellati, anche se il Pd ha poi cercato di rimediare lanciando comunicazioni ufficiali dal significato diametralmente opposto. In realtà, però, ci sarebbe anche un modo per allungare ancora di più i tempi e cercare di evitare, quanto più possibile, il ritorno al voto dei cittadini, il mostro più grande, dato che la vittoria arrivò soltanto per qualche centinaia di voti. Secondo l’Agi, infatti, l’escamotage consisterebbe nel fatto che la Giunta potrebbe dichiararsi non competente a decidere sulla decadenza di Todde, così da permettere al Consiglio di votare non sulla decadenza ma sulla competenza sulla Giunta. Insomma, il classico trucchetto.

Todde smentisce sé stessa

Intanto, la situazione intorno a Todde si inasprisce. E questo perché, in questa epoca in cui tutto è digitalizzato e basta un click per smontare gli “Ipse dixit”, è spuntato fuori un video che confuta tutte le dichiarazioni rilasciate dalla stessa Todde nelle ultime ore. Al Tg1, infatti, il presidente della Regione ha dichiarato che le sue spese elettorali “sono state gestite da un comitato elettorale e – ha aggiunto – io personalmente non ho sostenuto nessuna spesa”. Poi: “Sono forte di questo”. Dichiarazione importante, con cui Todde cercherebbe di ripulire la sua posizione. Ma, come detto, è subito spuntato un video in cui, ospite di Corrado Formigli a Piazza Pulita, su La7, l’allora neo-eletto presidente Todde (erano passati pochi giorni dal risultato delle urne) si vantava di aver dedicato anima, corpo e portafoglio proprio alla campagna elettorale: “Mi sono pagata gran parte di questa campagna” disse, indicando il fatto come una “grande libertà”. A distanza di mesi, la sua stessa smentita. Due sono le cose, dunque: o la Todde, all’epoca, mentì per dare di sé l’immagine di una politica attenta e vicina al popolo, oppure la Todde mente oggi soltanto al fine di ripulirsi la faccia dal fango che, a quanto pare, lei stessa si sta gettando contro. Anche di certe dichiarazione e di certi interventi, i consiglieri comunali dovranno tenere contro quando (e soprattutto se) andranno al voto per scegliere se destituire o meno la pentastellata. Una cosa è certa: forse il mirto e il Cannonau che Conte diceva di aver bevuto per festeggiare l’elezione della sua pupilla, deve essere salito alla testa anche di chi si occupava di dichiarare le spese elettorali. Un errorino che rischia di essere fatale per la sinistra, che vede crollare come un castello di sabbia una delle pochissime Regioni conquistate (per il rotto della cuffia) negli ultimi anni.

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