L’idea dietro i due centri in Albania non è quella di una spedizione punitiva per chi tenta di entrare illegalmente in Italia, come sembra sostenere la sinistra. Pur momentaneamente dalle funzionalità – si può dire – limitate per le continue sentenze delle toghe rosse che si oppongono all’arrivo dei clandestini a Shengijn anche se provenienti dai cosiddetti Paesi sicuri, gli effetti dell’accordo stanno già arrivando.
L’effetto deterrente: meno persone propense a partire
In primo luogo perché i migranti hanno iniziato a varcare i nostri confini dotati di documenti, nella speranza di non finire in Albania: fatto che, senza dubbio, consente una più celere identificazione dei soggetti e dunque una più veloce analisi sulla richiesta d’asilo. Ma anche perché l’accordo ha creato un effetto deterrente che, alla fine, era quello sperato: uno degli incentivi maggiori per i migranti è finire dritti dritti in Italia, approdare sulle nostre spiagge, insomma mettere i piedi sul suolo europeo. Il che si sostanzia già come un grandissimo passo, fondamentale, per sperare di rimanere. In quella che può essere definita a tutti gli effetti la propaganda degli scafisti su giovani, uomini e donne del Sud globale, viene inculcata l’idea che l’accoglienza, da parte degli europei e soprattutto degli italiani, è una cosa dovuta. Anche sotto forma di vendetta nei confronti degli anni del colonialismo europeo in Africa. Viene inculcata l’idea che accedere via mare, su un barcone, viaggiando per il deserto e latitare in Italia in cerca di mantenimento, è la strada giusta. E sbarcare in Italia, magari dileguandosi ed evitando i controlli alle frontiere, è il primo passo verso questo obiettivo. Andò virale sulla rete il video del barcone che approdò su una spiaggia siciliana, con i migranti che scapparono chissà dove dividendosi nell’incredulità dei bagnati. Ecco, allora, l’effetto deterrente dei centri in Albania. Tramite il patto con Tirana tutto questo non si avrà più e per un motivo molto semplice: i migranti non arriveranno neppure a mettere piede in Italia. E se il grande incentivo di approdare in Italia viene eliminato, sempre meno persone sono propense a partire.
Frontex: -62% di sbarchi da inizio anno
Infatti gli sbarchi calano: Frontex, l’Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera, ha decretato il forte calo della tratta nel Mediterraneo centrale, quella che unisce Italia, Malta, Tunisia e Libia. Nei primi dieci mesi del 2024, quindi tra gennaio e ottobre, il calo è del 62%, contribuendo al generale calo degli arrivi nell’Unione europea che si attesta al -43%. Ottimo il forte decremento anche nei Balcani occidentali, che fa registrare un -80%. Il contributo maggiore arriva dalle autorità libiche e tunisine nel contrasto ai trafficanti di esseri umani: a dimostrazione del fatto che i patti siglati con i Paesi del Nord Africa continuano a produrre effetti positivi a più di un anno dalla loro stipulazione. Alla faccia di chi preannunciava un incremento degli sbarchi. Di chi sperava che rallentare l’accordo con Tirana potesse portare un aumento degli arrivi.
Servono serietà e responsabilità
Anche se non è da sottovalutare il comportamento (irresponsabile) di chi fa disinformazione sulle politiche migratorie italiane: basta un minimo proclamo propagandistico, un singolo titolone sensazionalistico per rafforzare la propaganda degli scafisti e rifocillare la tratta di esseri umani. Successe, ad esempio, quando la sinistra lanciò il referendum per facilitare l’acquisizione della cittadinanza, diminuendo il requisito della residenza da 10 a 5 anni: a pochi giorni di distanza dall’annuncio, si registrò un incremento degli arrivi. È nell’interesse del Paese, della sua sicurezza, dunque, che il dibattito intorno ai migranti non cada in facili strumentalizzazioni. Anche perché gli italiani sanno ben distinguere tra serietà e propaganda. L’aumento dei consensi per Fratelli d’Italia lo conferma.
