Nel mondo impazzano gli hashtag #BlackLivesMatter, l’iconoclastia selvaggia e la condanna verso la cultura occidentale, il tutto – come sempre – propagandato da chi, per proprio tornaconto elettorale (leggasi “Presidenziali USA 2020”) ha interesse ad ergersi come censore di chi non si riconosce nell’unipensiero.
Negli ultimissimi giorni, poi, abbiamo assistito ad un vero e proprio tiro al piccione nei confronti della figura di Indro Montanelli, brutalizzato per la vicenda di madamato risalente ai primi anni dello scorso secolo, in un contesto culturale e sociale completamente differente da quello odierno.
E viene spontaneo effettuare una riflessione: ciò che è passato è passato, non viviamo più nei primi anni del ‘900 ed i diritti individuali muovono l’odierna società occidentale verso la tutela dei minori. Una realtà ancora non pienamente raggiunta in diversi Paesi orientali ed africani, ma che fortunatamente è più viva che mai nell’uomo dell’Ovest.
Sorge altrettanto spontaneo chiedersi come mai, allora, l’occidente – attentissimo a sottolineare come il madamato e la pedofilia siano stati una piaga dello scorso secolo in determinate realtà e lo siano ancora oggi – non ponga una severa critica verso associazioni appartenenti all’universo libdem come NAMbLA.
Si, perché NAMbLA (acronimo che indica la North American Man/Boy Love Association), altri non è che un’associazione statunitense riconducibile al mondo liberal e LGBT che si oppone alle leggi che vietano rapporti sessuali tra uomini adulti e minori di sesso maschile, sostenendo che “i minori doverebbero avere il diritto ad avere rapporti sessuali con uomini adulti, se lo desiderano”.
NAMbLA è, al netto della sempre minor rilevanza delle sue attività, una delle maggiori organizzazioni facenti parte del gruppo Ipce (International Pedophile and Child Emancipation), che ad oggi conta all’incirca 79 associazioni attive sparse in 20 Stati e che supporta il pensiero pedofilo e pederasta con il fine di “giungere alla rimozione di qualsiasi legge che…vieti il contatto sessuale tra adulti e bambini…”. La lista delle associazioni che si muovono all’interno dell’Ipce è consultabile al seguente link: https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_pedophile_and_pederast_advocacy_organizations#:~:text=Ipce%20(formerly%20International%20Pedophile%20and,79%20members%20in%2020%20countries.
Associazioni del genere erano presenti anche in Italia, dove Gruppo P, associazione fondata dal giornalista Francesco Vallini, aveva radunato un gruppo di 11 associati – arrestati nel 1993 – editori del Corriere dei pedofili.
NAMbLA, inoltre, è stata una delle maggiori contribuenti di ILGA (International Lesbian and Gay Association), che raccoglie più di 400 organizzazioni LGBT di 90 Paesi in tutto il mondo (tra cui l’italiana Arcigay), fin quando è stata esclusa dalla stessa nel 1994 scatenando un contenzioso. In risposta alla stessa ILGA, che ritenne l’esclusione giustificata dall’amoralità del pensiero di NAMbLA, i vertici dell’associazione statunitense risposero che “l’amore tra uomini e ragazzi è per definizione omosessuale…uomini e ragazzi amanti sono parte del movimento gay e centrali nella storia e cultura gay…gli omosessuali che affermano che ‘non è gay’ essere attratti da ragazzi adolescenti sono tanto ridicoli quanto gli eterosessuali che dicono che ‘non è eterosessuale’ essere attratti da ragazze adolescenti”.
Ciò che preoccupa è che tali forme di pensiero si stiano diffondendo a macchia di leopardo anche in Europa: la dissoluzione di una delle maggiori associazioni di pedofili nel vecchio continente, l’olandese Vereniging MARTIJN (attiva dal 1982 al 2014), ha portato alla creazione di un sottobosco di organizzazioni più o meno clandestine che propongono “il riconoscimento e l’accettazione della pedofilia…e la legalizzazione dei rapporti sessuali tra adulti e bambini”.
Sarebbe utile che l’universo libdem occidentale, compresa la sinistra italiana che si scandalizza per qualcosa risalente allo scorso secolo e ad un retaggio culturale ormai passato, muovesse una dura e severa critica verso queste realtà purtroppo ancora esistenti all’interno della comunità LGBT.
La sessualità è un diritto dell’individuo e nessuno può subire limitazioni di sorta nell’esercizio di un diritto che gli è proprio. Al contempo è necessario tutelare i minori da chi spaccia una propria devianza per libertà.
Speriamo che una ferma condanna arrivi con la stessa celerità e risonanza adoperata verso fenomeni culturali ormai risalenti allo scorso secolo.