“Ci ha lasciato Totò Schillaci, ucciso da un cancro. La triste notizia, che ha fatto in queste ore il giro del mondo, ha riportato alla mente la spensieratezza delle ‘notti magiche’ di Italia ‘90, di cui Totò è stato protagonista. Con lui se ne va un simbolo di un calcio che non c’è più. Un calcio più umano e familiare, rispetto al quale proprio Italia ‘90 ha fatto da spartiacque nei confronti di quello che sarebbe stato chiamato ‘calcio moderno’. Schillaci, inoltre, è stato intensa icona di un calcio popolare che parte dalle periferie: da giovane calciatore, infatti, Totò ha esordito tra i professionisti nel Messina (era i 1982), provenendo da una società dilettantistica del palermitano. Nel vecchio stadio “Celeste” ha giocato sette stagioni, segnando reti e dimostrando la sua grande umanità: quello è stato il suo trampolino di lancio per i grandi successi conquistati negli anni successivi, che lo hanno visto divenire stella dell’Olimpo del calcio rimanendo sempre sé stesso: un uomo semplice che non ha mai dimenticato le sue radici. Ci mancherà”.
Così il deputato di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese.