Di solito ci si congratula per una vittoria oppure per un gesto che delinea una limpida moralità in qualsiasi campo, eppure nel nostro Paese a volte la realtà sembra funzionare al contrario ed in modo piuttosto avvilente. Ne è una dimostrazione l’ultima uscita di Elly Schlein , Segretaria del PD, la quale si sarebbe congratulata con Biden in un comunicato, per aver deciso di ritirarsi dalla corsa elettorale americana. I progressisti giocano talmente tanto al ribasso che a quanto pare sono costretti a congratularsi persino per le dimissioni, non riuscendo ad ottenere dei risultati soddisfacenti in ambito politico. D’altronde ci sarà un motivo se l’Europa e l’America stanno virando sempre più a destra politicamente.
Un po’ come se da domani le persone iniziassero a congratularsi con amici e parenti per un auto-licenziamento, qui sembra proprio che manchino le basi politiche per costruire dei progetti aderenti al sistema politico contemporaneo. A questo punto Schlein avrebbe potuto evitare di parlare come se Biden avesse salvato il Natale, magari con qualche considerazione sulla nuova papabile candidata alla White House, Kamala Harris. Certo, sarebbe stata un’opinione mainstream viste le ultime notizie sulla possibilità della sua ascesa, ma sempre meglio della riconoscenza nei confronti di un uomo che non ha cambiato in meglio l’Occidente, anzi ha contribuito a renderlo una barzelletta agli occhi di molti.
Il punto è che Elly Schlein rimane una figura politica italiana, con un seguito ed un compito preciso, ossia quello di rappresentare le istanze della popolazione: figure come questa di certo non contribuiscono positivamente alla sua fama, in particolar modo proprio perché Biden è notoriamente conosciuto per le sue gaffes e le sue difficoltà nel mantenere saldo il filo del discorso, più volte ne abbiamo avuto la prova.
Nella nota di Schlein sulle elezioni americane, Biden avrebbe avuto un grande senso di responsabilità nei confronti del proprio paese dimettendosi da Candidato alla prossima tornata plebiscitaria: inutile dire che se non l’avesse fatto probabilmente sarebbe stato demolito da Trump nei prossimi mesi a causa delle sue difficoltà nel sostenere un vero e proprio dibattito televisivo. Si potrebbe dire magari che nonostante le sue pessime scelte, almeno il Presidente uscente avrebbe avuto la decenza di ritirarsi prima di creare ulteriori danni, ma da qui a lodarne le vesti c’è di mezzo un vero e proprio oceano.
Anche la comunicazione della Segretaria dem italiana – e a questo punto anche quella del suo partito – dovrebbero iniziare a prendere in considerazione una nuova strategia, perché questa sembra sortire l’effetto opposto nelle menti di tutti coloro che sanno quanto la presenza di Joe Biden non abbia fatto nient’altro che ingolfare gli USA nelle relazioni internazionali. Le difficoltà di quest’ultimo non sono state poche: dalla difficoltà di sbloccare gli aiuti verso l’Ucraina fino ai fallimentari tentativi di mediazione con Israele per mettere fine alle ostilità con la Palestina, un peso di cui si è caricato in gran parte il Segretario di Stato Tony Blinken, senza riuscire ad ottenere grandi risultati fino a questo momento.
Speriamo che le definizioni siano finite qui e che nessun altro esponente del Partito Democratico abbia in mente di parlare ancora una volta di Biden come se fosse stato un buon politico, ma sfortunato per colpa degli eventi attorno a lui. Diciamocelo, un Presidente si vede dalle capacità di gestire al meglio ogni tipologia di crisi, il suo mestiere è composto da oneri ed onori: la politica è una vocazione umana, bisognerebbe tenerlo sempre a mente per evitare l’idolatria di uomini e donne incapaci di gestire con fermezza il proprio ruolo.
Con tutti i problemi che ha al suo interno la segretaria Schlein continua a fare l’errore di guardare all’estero sbagliando continuamente le valutazioni. Incensando Biden dimostra esattamente di non aver compreso i danni compiuti dall’attuale presidente.