Questa domenica, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha difeso la sua conversazione telefonica di venerdì con il presidente russo Vladimir Putin, definendola importante per trasmettere il sostegno incrollabile dell’Occidente all’Ucraina.
Scholz ha dichiarato che il dialogo con Putin “era importante per dirgli che non può contare sul fatto che il sostegno della Germania e dell’Europa all’Ucraina diminuisca”.
Inoltre, ha spiegato che la conversazione è stata “molto dettagliata ed ha contribuito a constatare che il presidente russo non ha cambiato idea su questa guerra, il che non è una buona notizia”.
“Ma proprio per questo è fondamentale essere molto chiari sui principi, ossia che l’Ucraina può contare su di noi e che vale il principio secondo cui non saranno prese decisioni sopra le teste degli ucraini”, ha dichiarato il cancelliere in una conferenza stampa prima di partire per il vertice del G20 a Rio de Janeiro.
Ha anche chiarito, rispondendo a coloro che ritengono che sarebbe molto facile porre fine a questa guerra: “si può mettere fine solo se il presidente russo è disposto ad abbandonare i suoi obiettivi imperialisti”.
Nonostante ciò, “non è così semplice, ed è per questo che la Germania, in quanto paese europeo che contribuisce maggiormente ad aiutare l’Ucraina, dovrà continuare a sostenere il paese affinché possa difendersi”.
“Per me è molto chiaro che non dobbiamo farci illusioni né essere ingenui. La Russia e il presidente russo hanno iniziato questa guerra, l’hanno ampliata in modo incredibile e sono disposti a rischiare una grande quantità di materiale e, soprattutto, vite umane per il loro piano di conquistare territori e privare l’Ucraina della sua sovranità e democrazia”, ha spiegato Scholz.
“Non dobbiamo permettere e non permetteremo che ciò accada, ed è per questo assolutamente importante chiarire che il nostro sostegno non verrà meno e che sarebbe illusorio per la Russia pensare che l’Ucraina non possa contare sul nostro fermo sostegno anche in futuro”.
Dal suo punto di vista, il cancelliere tedesco ha indicato che “non sarebbe una buona idea che ci fossero colloqui tra il presidente statunitense e il presidente russo in un futuro prossimo, né che il capo del governo di un importante paese europeo intrattenesse conversazioni”.
Da parte sua, Zelensky ha criticato venerdì la telefonata del cancelliere con il capo del Cremlino, ritenendo che abbia aperto “il vaso di Pandora per portare avanti semplici conversazioni che non porteranno a nulla, ma che sono fondamentali per permettere al capo del Cremlino di rompere il suo isolamento”.
Allo stesso modo, il presidente ucraino, venerdì, ha dichiarato in un’intervista che “il conflitto finirà più rapidamente sotto l’amministrazione del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha fatto della fine delle ostilità uno dei punti principali della sua campagna elettorale”.
Molti leader e analisti politici sperano che, con Trump alla Casa Bianca, la pace sia molto più vicina. Resta da vedere quali saranno le condizioni di questa tanto desiderata pace e che ruolo giocherà l’Unione Europea nelle negoziazioni.