“Manifestare è un diritto sacrosanto, ma deve essere esercitato nel rispetto delle regole, con responsabilità e coerenza. Invece, assistiamo all’ennesimo atto di strumentalizzazione da parte di Maurizio Landini, che sembra più interessato a fare politica, attaccando il governo Meloni, che a tutelare realmente i lavoratori italiani.
Il Segretario della Cgil aveva annunciato lo sciopero generale ancora prima che la manovra finanziaria fosse scritta, dimostrando così un pregiudizio politico e una totale mancanza di dialogo costruttivo. Questo governo ha intrapreso azioni concrete per i lavoratori, aumentando l’occupazione stabile, favorendo quella giovanile e, soprattutto, quella femminile. Eppure Maurizio Landini, invece di riconoscere questi risultati, sceglie di alimentare ancora una volta tensioni e divisioni che possono diventare pericolose micce sociali. Comprendiamo bene il nervosismo di un leader sindacale che sa di non rappresentare più i lavoratori. D’altronde non è passato inosservato che mentre da una parte Landini invocava piazze per il salario minimo, dall’altra in silenzio si faceva aumentare lo stipendio. Una contraddizione inaccettabile, soprattutto se arriva da chi si professa paladino di uguaglianza e giustizia sociale, ma nei fatti non ne rispetta i principi”.
Così Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.