“I Sindacati sono ascoltati e continueranno a essere ascoltati. Il tavolo della manovra è ancora aperto, c’è margine di miglioramento. Il diritto allo sciopero è sacrosanto, nessuno lo mette in discussione, così come lo è il diritto alla mobilità e anche il nostro diritto di governare. Tuttavia fa inorridire una mobilitazione di due sindacati, da cui si sono dissociati CISL, UGL e sindacati autonomi, il che ne accentua la politicizzazione, in presenza di un record di occupazione, un record di calo della disoccupazione, della stabilizzazione del precariato con l’aumento dei contratti indeterminati, la conferma del taglio al cuneo fiscale che, insieme alla manovra sull’Irpef, mette soldi nelle tasche del ceto medio. Quali sono i motivi dello sciopero generale?
Si grida al presunto autoritarismo del Governo, quando il Sindacato nasce per difendere i diritti dei lavoratori. In 25 mesi di governo sono stati proclamati 518 scioperi, effettuati 374, al ritmo di uno al giorno. È una percentuale impressionante, banale dire che c’è una posizione pregiudiziale nei confronti di un Governo che, in soli due anni, sta invece facendo bene con prestazioni eccezionali. Anche il giudizio dell’Europa non è fine a sé stesso, porta soldi. È stata licenziata anche la sesta rata del PNRR, di 8,7 miliardi che ci porta ad aver raggiunto il 60% del totale, 122 su 194 miliardi portati a casa. Cosa vogliono di più da Giorgia Meloni CGIL e UIL che in modo irresponsabile incitano alla rivolta sociale?”
Così il Vicepresidente della Camera dei Deputati ed esponente di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli, nel corso della trasmissione televisiva Coffee Break.