“C’è chi fa politica e chi non tradisce il suo mandato da sindacalista. Trovo penoso usare per fini politici i propri iscritti, come stanno facendo con lo sciopero di oggi il segretario della Cgil Landini e il suo collega della Uil Bombardieri. Un atteggiamento svilente e che evidentemente cela, e neanche troppo, l’intento di ottenere una futura candidatura in Parlamento, come dimostrano i casi di loro illustri predecessori soprattutto a sinistra. Fortunatamente, però, all’interno della triade sindacale c’è anche chi sottolinea l’inutilità di un uso compulsivo della mobilitazione generale che rischia di trasformarsi in un abuso nei confronti di tutti gli italiani. Le strumentalizzazioni non sono utili alla nazione e indeboliscono l’azione sindacale, come giustamente sottolineato dall’Ugl e che ha capito che dialogare in maniera non pregiudiziale con il governo in carica sia la strada migliore per dare risposte ai lavoratori. Lo sciopero, costituzionalmente garantito, è condivisibile per fini nobili: per far valere i propri diritti e difendere il proprio posto di lavoro. Non lo è quando si trasforma in un mero strumento di propaganda elettorale, come accade oramai troppo spesso”.
Così il senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione Finanze, Giorgio Salvitti.