Scuola. FdI Roma: su questione Albo il Pd fa propaganda per nascondere inefficienze nel settore 0-6

Si è tenuta stamani la Commissione Scuola di Roma Capitale, che “con vena di propaganda, anche inopportunamente sostenuta da parte dei dirigenti del Dipartimento, esaltano note e informative inviate a luglio al Personale educativo che in realtà sono state tardive e hanno alimentato ansia e confusione”.

E’ quanto dichiarano in una nota i membri del Dipartimento Scuola del coordinamento romano di Fratelli d’Italia.

“La semplice lettura di una norma vigente, quella del decreto per le precarie – si legge -, di cui avrebbe competenza un dirigente di Dipartimento, assicurava senza problemi la funzionalità dei servizi e la possibilità di lavorare alle educatrici senza laurea. Si è giocato sulla pelle delle lavoratrici per guadagnare un consenso che la Sinistra perde sui contenuti e i fatti. Vale la pena intanto di ricordare che la legge 55 sugli albi è stata di iniziativa parlamentare e ha riscosso la unanimità di voto favorevole”.

A differenza del Pd, “il Dipartimento Scuola Fd’I – si legge nella nota – ha prontamente sottoposto all’indomani della approvazione della legge, nelle sedi istituzionali governative e di partito, la necessità di valutare una modifica riguardo l’obbligo di iscrizione degli educatori dipendenti del settore nido.

Abbiamo riscontrato la disponibilità da parte del Presidente romano Perissa, relatore della legge, di far aprire un tavolo di confronto con i soggetti interessati, associazioni ed enti nelle sedi istituzionali governative preposte. Non possiamo che rilevare che a Roma si parla di questioni nazionali sostenute anche dalle parlamentari iconiche della educazione, come Manzi e Malpezzi, mentre si sottace sui gravi problemi di governance e di carenza di personale per il quali le parti sociali sono in vertenza con l’Amministrazione a causa del perpetuarsi del fuori rapporto nei servizi che danneggia bimbi e famiglie e causa stress al personale, e soprattutto si continua a perdere l’occasione di utilizzare i provvedimenti governativi sulla deroga del tetto del lavoro flessibile laddove a tal fine si usano impropriamente e illegalmente i fondi vincolati della parità scolastica. Ci si vede presto nella Commissione Trasparenza”.

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