Scuola, Rampelli (FdI): la lingua italiana è un patrimonio da tutelare, basta con le distorsioni

“L’italiano è un patrimonio da tutelare. La decisione del ministro Valditara ferma il graduale processo di imbastardimento dell’italiano, piegato alle esigenze del politicamente corretto e della finta inclusività. Con la circolare inviata, attraverso cui si bandisce l’utilizzo dei segni grafici non conformi, come l’asterisco (*) e lo schwa (ə), si torna alla ragionevolezza e alla chiarezza così come ha opportunamente indicato anche l’Accademia della Crusca. La nostra è una lingua che ha nella sua semplicità fonetica le ragioni della sua musicalità. Non a caso l’opera lirica, amata in tutto il mondo, è nata in Italia, ed è bene tutelato dall’Unesco. L’italiano è una delle lingue più stabilmente studiate dagli stranieri che la scelgono non perché sia una lingua veicolare, come l’inglese, ma perché rappresenta la cultura e la civiltà italiana. Nel corso di questi ultimi decenni, invece tra forestierismi e forzature inclusive, ha subito maltrattamenti di cui le stesse pubbliche amministrazioni sono state responsabili. A cominciare dalla scuola. Il ministro Valditara ci ha messo un punto. Cambiamo pagina, ora inseriamo l’italiano in Costituzione seguendo l’esempio di quasi 20 nazioni Ue, di rilievo linguistico decisamente meno importanti del nostro idioma. I tempi sono maturi”.

È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

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