“La scuola che abbiamo in mente vuole educare i ragazzi ad assumersi le responsabilità delle proprie azioni e al contrario di quanto dice la sinistra, che dei suoi disastri sulla scuola non si è mai scusata, non vogliamo reintrodurre nessuna norma punitiva, o infliggere agli studenti delle pene corporali. Vogliamo che migliori anche la percezione del rispetto dovuto al personale scolastico, le cui condizioni in certi istituti sono vicinissime allo zero, e crediamo fortemente per questo che la valutazione del singolo studente non possa tener conto del solo rendimento nella singola materia, ma deve necessariamente restituirci uno specchio di quelli che sono anche i comportamenti, sia nei confronti degli altri compagni che del personale docente e scolastico in generale. In questo senso è molto importante la decisione che abbiamo preso di coinvolgere chi è carente in condotta in lavori utili alla collettività e di cittadinanza attiva. Il decreto che abbiamo approvato oggi mette un freno al disastro fatto negli scorsi anni, e vuole rilanciare la scuola italiana come luogo formativo di culture e coscienze”.
Lo dichiara in aula Raffaele Speranzon, senatore di Fratelli d’Italia e vicepresidente vicario del gruppo a Palazzo Madama.