“Il Righi è stato il mio liceo. Il luogo dove ho iniziato a fare attività studentesca, nei ritagli di tempo tra gli allenamenti in acqua e lo studio. Un liceo esemplare negli anni ‘70 come ora, sempre rispettoso delle istituzioni e pronto a prendere dei rischi per contenere le derive estremiste, a volte violente. Con molta fatica sono sopravvissuto ad aggressioni e intimidazioni. Anche grazie a quella sinistra sapiens che all’interno del liceo mi proteggeva e all’Istituto che sapeva sempre mettere all’angolo i teppisti. Spiace constatare che un sedicenne oggi abbia fatto il gesto della pistola, nel luogo della sovranità popolare, quindi della democrazia, verso il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che proprio alla stessa età dello studente gruppettaro iniziò la sua militanza politica, scalando vette inaccessibili per la gran parte di cittadini perbene cresciuti in famiglie umili e senza raccomandazioni. L’unica ‘spintarella’ che ha avuto è stato il suo instancabile lavoro. Giorgia Meloni ha espugnato il fortino del potere dominandolo, pertanto il gesto della pistola è tecnicamente non un atto di ribellione ma un’espressione reazionaria, quasi l’auspicio a un ritorno alla stagione dei ‘banchieri’. Un gesto sinceramente deludente.
Consiglierei a questo ragazzo di andare a Palazzo Chigi a conoscere Giorgia, apprezzandone non tanto le idee – ognuno ha le sue – ma il suo modo di esternarle, con semplicità e rispetto per le diversità, anche per le sue idee”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
Senato, Rampelli (FdI): Il Righi è stato il mio liceo, spiacevole gesto
Il ragazzino ha la stessa età di quando il premier di oggi iniziò attività politica. La incontri…