La separazione delle carriere è battaglia di civiltà volta a dare piena attuazione al dettato costituzionale del giusto processo che si realizza tramite la parità processuale e il giudice terzo.
È corretto che la Magistratura esprima eventuali e autorevoli dubbi.
Meno corretto è ipotizzare un presunto disegno nascosto, volto ad una supposta subordinazione dei Pm all’esecutivo.
Il doppio CSM previsto dalla riforma scongiura ogni ipotesi simile.
Addentrarsi sulla critica del presunto disegno nascosto è esercizio di “processo alle intenzioni” che mal si concilia con la cultura giuridica italiana.
È quanto dichiara in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e Sottosegretario alla Giustizia.