l 19 Giugno è stato approvato il nuovo decreto di legge sul rafforzamento della Cyber sicurezza nazionale: un argomento molto importante che in passato è stato frequentemente sottovalutato da chi, invece, avrebbe dovuto affrontarlo con grandissima serietà. Per approfondire l’argomento, abbiamo pensato di sottoporre alcune questioni alla deputata Letizia Giorgianni, in quota Fratelli d’Italia.
Buongiorno Onorevole Giorgianni, il giorno 19 Giugno è stato approvato il DDL sulla sicurezza informatica: saprebbe spiegare ai nostri lettori di cosa si tratta e quali fondamentali risvolti porterà nella vita dei cittadini italiani?
Il “ddl cybersecurity” punta a rendere il Paese più resiliente alle minacce informatiche: la norma infatti mira ad aumentate la sicurezza informatica per difendersi dagli attacchi cibernetici e introduce sanzioni più pesanti per i reati che corrono on line, in particolate le truffe. Le pene per reati come l’accesso abusivo a un sistema informatico sono state aggravate. Tra i ventiquattro articoli che compongono il “ddl cybersecurity” ce ne sono alcune che introducono e definiscono, tramite modifiche al Codice Penale, nuovi reati informatici, per esempio la detenzione, diffusione e installazione abusiva di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico.
Su iniziativa di Fratelli d’Italia poi si aggiunge, grazie ad un emendamento a mia firma, il reato di “truffa online” con aggravanti per chi commette truffe usando siti e piattaforme internet.
Cosa cambia rispetto a prima?
Molto. Fino ad oggi, le truffe digitali non erano una fattispecie di reato specifica e venivano perseguite come truffa semplice, con pene da 6 mesi a 3 anni, spesso con sconti di pena e misure alternative che evitavano il carcere. Con le modifiche introdotte, l’istituzione di questa fattispecie di reato si prevede un’aggravante per chi sfrutta l’anonimato della rete, con confisca dei mezzi utilizzati per il crimine e l’aggressione dei beni personali del truffatore fino al raggiungimento dell’importo rubato. Insomma un deterrente nel compiere questo tipo di reati che prima non c’era.
Come mai Fratelli d’Italia ha deciso di sposare questa battaglia?
Il fenomeno delle truffe online è diventato emergenziale. Quasi seimila truffe online, un giro illegale d’affari da 36,5 milioni di euro, secondo i dati riferibili al 2022: ma il fenomeno è in continua crescita, legato in particolare al settore degli acquisti in rete in cui, spesso per imprudenza o per mancanza di informazioni adeguate, numerose sono le vittime di raggiri che causano la perdita di denaro in compravendite fantasma.
Dall’inizio della pandemia di Covid-19, c’è stata una impennata di raggiri sfruttando la maggiore presenza degli italiani sul web durante il lockdown. Parliamo di compravendite fantasma, truffe romantiche, finte lotterie e donazioni, trading online che promette facili guadagni, e i noti casi di phishing, dove una e-mail fasulla induce il destinatario a cedere credenziali e password, portando alla sottrazione di denaro.
E il nostro impianto normativo non era ancora dotato di misure in grado di rappresentare almeno un deterrente, rispetto a questo tipo di reato.