Dopo anni di lassismo delle sinistre nell’affrontare il tema della sicurezza, finalmente il Governo Meloni adotta norme a tutela dei cittadini e fornisce alle forze dell’ordine strumenti per contrastare l’illegalità.
Il “pacchetto sicurezza”, a fronte della manovra finanziaria che impiegherà 5 miliardi di euro per il pubblico impiego, prevede, per come dichiarato dal Presidente Meloni, il rinnovo dei contratti per il comparto sicurezza già scaduto nel 2021 con uno stanziamento di 1,5 miliardi di cui 1,4 miliardi saranno destinati alle Forze di polizia e alle Forze armate e altri 100 milioni ai Vigili del fuoco3.
Già nella conferenza stampa sulla manovra di bilancio, Il Governo ha avuto modo di ribadire la priorità del comparto sicurezza nell’agenda di Governo e il DDL del Consiglio dei Ministri del 16/11/2023 ne è la prova tangibile.
Norme di buon senso, di senso civico e civile e sociale che dimostrano la vicinanza alle forze dell’ordine, ai più deboli, alle donne, ai minori, agli anziani e a quanti finora si sono sentiti senza tutela e senza garanzie.
LE MISURE ADOTTATE
Più tutele per le forze dell’ordine in caso di violenza e condotte offensive
Secondo il DDL approvato sarà introdotto un aggravamento di pena nei casi in cui i reati di violenza, minaccia o resistenza a un pubblico ufficiale siano commessi contro agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria. È previsto anche un aggravamento di pena per le lesioni cagionate nei loro confronti. È aumentata la pena per chi imbratta beni mobili o immobili in uso alle Forze di polizia o ad altri soggetti pubblici, se il fatto è commesso con la finalità di ledere il prestigio o il decoro dell’istituzione.
Porto d’arma privata per le forze dell’ordine
Il nuovo quadro normativo consentirà agli agenti di pubblica sicurezza, già autorizzati al porto di un’arma da fuoco di servizio, di detenere un’arma da fuoco privata, diversa da quella di ordinanza, senza ulteriore licenza. Sino ad oggi tale facoltà è prevista soltanto al Capo della polizia, ai prefetti e viceprefetti, agli ispettori provinciali amministrativi, agli ufficiali di pubblica sicurezza, ai pretori e ai magistrati addetti al pubblico ministero o all’ufficio di istruzione. Si tratta di una norma molto attesa dal comparto e che consentirà, ad esempio, agli agenti di avere fuori dal servizio un’arma più leggera al posto di quella d’ordinanza, di solito molto più pesante.
Nuovo reato contro le rivolte nelle carceri
Il pacchetto prevede anche introduzione di un nuovo reato che punisce chi organizza o partecipa (ad) una rivolta in un carcere con atti di violenza, minaccia o con altre condotte pericolose. Sarà introdotta una pena da 2 a 8 anni per chi organizza la rivolta e da 1 a 5 anni per chi vi partecipa. Inoltre il reato sarà ritenuto aggravato nel caso di uso di armi con una pena fino a dieci anni di reclusione. Un’ulteriore fattispecie di reato punisce chi istiga la rivolta, anche dall’esterno del carcere, con scritti diretti ai detenuti.
Contrasto alle occupazioni abusive e procedure più veloci.
È stato deciso, finalmente, un serio e netto contrasto alle occupazioni abusive. Nel caso specifico sarà introdotto un nuovo delitto, perseguibile a querela della persona offesa, che punisce, con la reclusione da 2 a 7 anni, chi, con violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile altrui, o comunque impedisce il rientro nell’immobile del proprietario o di colui che lo deteneva.
Per rendere più efficace questa norma vengono introdotte due misure molto innovative.
La prima: è prevista una causa di non punibilità per l’occupante che collabora all’accertamento dei fatti e rilascia volontariamente l’immobile occupato; la seconda: viene disciplinato un apposito procedimento, molto veloce, per ottenere la liberazione dell’immobile e la sua restituzione a chi ne ha diritto. In via ordinaria su questo provvederà il giudice, ma nei casi urgenti, in cui l’immobile occupato sia ad esempio l’unica abitazione della persona offesa, è prevista la possibilità che la liberazione/restituzione dell’immobile sia effettuata direttamente dalle forze di polizia che hanno ricevuto la denuncia, fermo l’intervento successivo di convalida del pubblico ministero e del giudice.
È posta, quindi, la parola fine alla troppa burocrazia ed alle lungaggini processuali in favore di coloro che si ritrovano la casa occupata senza titolo e impiegano mesi, se non anni, per avere giustizia e riottenere l’immobile. La nuova norma, incidendo, sulla procedura ad oggi vigente, spazzerà via ogni allungamento dei tempi e l’intervento delle forze dell’ordine renderanno concreta la possibilità di riprendere immediato possesso della proprietà.
Pene più severe per chi truffa gli anziani.
Il DDL prevede una stretta sulle truffe commesse ai danni degli anziani e delle persone più fragili. Viene aumenta la pena di reclusione da 2 a 6 anni per la truffa aggravata e viene prevista, per quest’ipotesi, anche la possibilità per le Forze dell’Ordine di procedere ad arresto in flagranza.
Misure anti-borseggio e anti-accattonaggio dei minori.
I troppi episodi di allarme sociale che vedono protagonisti borseggiatori e borseggiatrici nei posti solitamente più affollati, come metropolitane, stazioni ferroviarie e porti, hanno indotto il Governo a prevedere la possibilità per il Questore di disporre il relativo divieto di accesso a chi è già stato denunciato o condannato per furto, rapina o altri reati contro il patrimonio o la persona commessi in quei luoghi.
Inoltre, nei processi penali per tali reati compiuti nelle metropolitane e nelle altre aree del trasporto pubblico, il giudice, ove la legge consenta la sospensione condizionale della pena (vale a dire nel caso di una condanna inferiore a due anni), dovrà comunque prevedere il divieto di accesso a tali luoghi. Verrà introdotta, inoltre, una norma per sanzionare chi impiega minori nell’accattonaggio. Alle norme già previste per punire chi organizza o favorisce quest’attività si aggiunge una specifica norma per punire chi induce all’accattonaggio un minore di 16 anni invece di mandarlo a scuola o lo costringe con la violenza o la minaccia. Finalmente dunque si affronta il delicato tema della mendicità infantile, con norme che garantiranno ai minori di non essere più sfruttati per miserabili fini di lucro.
Esecuzione della pena in caso di detenute madri.
Con il pacchetto sicurezza è stato previsto un regime più articolato per l’esecuzione della pena per le donne condannate quando sono in stato di gravidanza o sono madri di figli fino a tre anni. Non sarà più obbligatorio il rinvio dell’esecuzione della pena, ma è mantenuta tale facoltà in presenza dei requisiti di legge. Tra gli elementi che possono influire nella valutazione del giudice ci sarà, per esempio, la recidiva. È stata poi prevista la possibilità che la pena sia scontata presso gli istituti a custodia attenuata per detenute madri, fermo restando il divieto del carcere per le donne incinte e le madri dei bambini più piccoli (fino a un anno di età).
Stretta contro i blocchi stradali.
Il disegno di legge del Governo interviene anche sul fronte dei blocchi stradali, che si stanno moltiplicando e che creano enormi disagi ai cittadini. Ora la norma punisce con una sanzione amministrativa chiunque impedisce la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendo la stessa con il proprio corpo (si pensi ai blocchi stradali causati dai manifestanti ambientalisti di “ultima generazione”). Il provvedimento approvato stabilisce che questa fattispecie diventi reato nel momento in cui risulti particolarmente offensiva ed allarmante, sia per la presenza di più persone sia per il fatto che sia stata promossa e organizzata preventivamente.
Dai GIORGIA, che piano piano torniamo ad essere un popolo civile dopo che per decenni ci hanno imbarbarito con le ideologie “buoniste” garantiste ed inclusive imposteci dalle zucche rosse, dalle toghe nere, dagli zuccotti porpora e dalle papaline bianche.
Gli Italiani plaudono, le opposizioni rosicano. Era ora.