Prosegue spedito il lavoro della maggioranza in relazione alla manovra di Bilancio contro la quale si scagliano le opposizioni che, come accaduto anche lo scorso anno, si dicono preoccupate per il tempo impiegato dall’iter di approvazione, tirando in ballo lo spauracchio dell’esercizio provvisorio. La discussione in Senato è prevista per il 18, a cui seguirà poi il passaggio alla Camera e l’approvazione, stimata tra il 29 e il 30. Nulla di nuovo, visto che il governo resta in linea con quanto fatto lo scorso anno, quando il Bilancio ha trovato approvazione il 29 dicembre, e soprattutto in linea con i governi precedenti (anche con quello dei “migliori”), composti dalle forze oggi all’opposizione: sia nel 2021 che nel 2020 la manovra è stata approvata il 30 dicembre, nel 2019 il 27 e nel 2018 ancora il 30.Fa discutere le opposizioni soprattutto l’emendamento governativo che investe nel comparto sicurezza per pensioni e stipendi più elevati; emendamento che arriva sulla scia dell’incontro tenutosi a novembre tra sindacati di polizia ed esecutivo, in occasione del quale era stato approvato in Consiglio dei Ministri un nuovo pacchetto sul tema che introduceva nuovi reati e inaspriva le pene di altri. Un attestato di riconoscenza verso un comparto spesso messo in secondo piano negli anni precedenti: “Senza sicurezza non c’è libertà, non c’è protezione sociale, non c’è crescita economica” aveva dichiarato Meloni lo scorso novembre. Il tema della sicurezza, sul quale la coalizione di centrodestra ha sempre mostrato interesse, vede unita la maggioranza e su di esso lavora l’esecutivo: “Sono molto soddisfatto della notizia” dichiara il ministro della Difesa Guido Crosetto in una nota. “Mi sono impegnato in prima persona” continua, specificando come questi ulteriori passi in avanti sul tema sicurezza “sono il migliore esempio di come questo Governo sia impegnato nei confronti degli uomini e donne in divisa”.L’emendamento prevede un importante aumento salariale per gli operatori di polizia e forze armate fino a un massimo di 194 euro lordi in più al mese, con uno stanziamento di 105 milioni che vanno ad aggiungersi al miliardo e mezzo di euro già stanziato in precedenza per gli aumenti contrattuali. Importante l’intervento sul salario accessorio per risolvere soprattutto il problema dei pagamenti delle ore di straordinario. Aumentano come detto anche le pensioni, con un calcolo più favorevole per chi è andato (o andrà) in pensione dal primo gennaio del 2022. A piccoli passi, dunque, si valorizza un comparto rilevantissimo per la nostra Nazione e che, da anni, aspettava risposte e nuove riforme.