“Sicurezza, la mia priorità per i prossimi mesi”: Giorgia Meloni un fiume in piena contro le bufale della sinistra

Ospite a 4 di sera condotto da Paolo Del Debbio, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto l’occasione per rivendicare gli ottimi risultati italiani in campo economico, la rinnovata considerazione della Nazione nei consessi internazionali, l’ottimo lavoro svolto nel contrasto all’immigrazione illegale e ai raggiri di quella legale da parte delle mafie. E pure per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, rispondendo a tono alle polemiche di una sinistra costretta a inventare notizie false pur di criticare il governo e sminuire i suoi risultati.

Il successo di Melonomics

Eravamo infatti abituati a un’Italia costantemente in basso nelle classifiche europee in fatto di crescita, di produzione, di occupazione. “Non è più questa la situazione oggi”, ha esordito la premier: l’Italia, in questi mesi di Governo Meloni, è riuscita a ribaltare le classiche previsioni scoraggianti. Ora la nostra Nazione “cresce, secondo le stime della Commissione europea, più di quanto cresca l’Eurozona”, fa meglio di Francia e Germania, raggiunge “il tasso di disoccupazione più basso dal 2008 e il numero di occupati più alti più alto da quando Garibaldi ha unificato l’Italia”. E ancora i contratti a tempo indeterminato che crescono, la precarietà che cala, il lavoro femminile record e l’ottimo export: l’Italia è la quarta nazione al mondo per esportazioni. Non era mai successo prima.

Sono i dati a smentire le cattive narrazioni della sinistra: “I numeri – ha spiegato la Meloni – dicono che le cose vanno meglio di quando al governo c’era la sinistra e – ha aggiunto – mi dispiace francamente che una sinistra che ha sostenuto nella sua storia di essere vicina ai lavoratori, oggi non riesca a gioire del fatto che il salario dei lavoratori aumenta grazie alle nostre iniziative sul cuneo”, o del fatto che le mamme lavoratrici vengono aiutate dai vari bonus a favore della famiglia e della natalità, o del fatto che la precarietà è calata. Il merito di tutto questo, per la premier, è “delle imprese, del sistema produttivo, dei lavoratori, della loro determinazione, dei loro sacrifici, della loro creatività”. In questo contesto, “il governo tenta di aiutarli restituendo autorevolezza e credibilità all’Italia nel mondo, restituendo una stabilità a questa Nazione”. Fondamentale, dunque, l’aiuto per le imprese e per i lavoratori con il taglio del cuneo e la riforma dell’Irpef, “materie sulle quali – ha assicurato la premier – anche in questa legge di bilancio noi metteremo le nostre risorse”.

La risposta alle bufale

Giorgia Meloni ha avuto modo di rispondere a un’altra polemica infondata sollevata dalla sinistra, quella sull’autonomia differenziata. Una riforma introdotta in Costituzione dalla sinistra proprio 23 anni fa, senza però renderla esecutiva: il Governo Meloni ha semplicemente normato il principio dell’autonomia differenziata, in modo da garantire proprio che non venga a crearsi “una sperequazione, una differenza, un divario tra alcune        Regioni ed altre”. Garanzia di ciò sono i Lep, che la sinistra, 23 anni fa, non pensò di inserire: dunque, l’autonomia non spacca l’Italia ma la riunisce, “proprio perché non avere identificato quei livelli minimi delle prestazioni che dovevano essere uguali per tutti, ha creato la disparità che noi oggi vediamo”. Insomma, l’autonomia, secondo la premier, “non è uno scontro tra Nord e Sud è uno scontro tra classi dirigenti capaci e classi dirigenti irresponsabili”, essendo un meccanismo che premia le Regioni virtuose ma garantisce servizi essenziali alle Giunte meno capaci.

Accuse rispedite al mittente anche sull’assegno unico, che la leader di Fratelli d’Italia ha garantito di non avere “alcuna intenzione di abolire”, ma anzi di difenderlo, avendolo aumentato in questi tre anni e lottando contro la procedura d’infrazione della Ue che vorrebbe allargare il sussidio anche agli immigrati rendendolo così insostenibile per le casse italiane.

Priorità sicurezza

Abbiamo fatto un lavoro lunghissimo” sull’immigrazione, dice la Meloni a Paolo Del Debbio. Il calo degli sbarchi c’è stato ed è evidente: -65% sul 2023, -30% sul 2022. Dati che, dice la premier, convincono anche l’Europa, che ha seguito il nuovo approccio ideato dal governo italiano. “Quando siamo arrivati – ha spiegato il Presidente del Consiglio – si parlava solo di come redistribuire gli immigrati illegali. Adesso si parla solo di come tentare di fermare gli sbarchi nei confini europei”. Il lavoro dell’esecutivo si è allargato anche alle speculazioni fatte dalle mafie sugli ingressi legali e sul Decreto Flussi, ricordando l’esposto fatto dalla premier in persone alla Procura Nazionale Antimafia: “La mia tesi – ha detto Meloni – è che la criminalità organizzata si sia introdotta in questa normativa per fare i suoi sporchi traffici utilizzando un canale di migrazione per favorire l’immigrazione illegale”. “Mi stupisce – ha aggiunto – che nessuno se ne sia accorto prima di noi”.

Tra le priorità di quest’anno, Giorgia Meloni annovera certamente la sicurezza, ricordando la triste vicenda di Sharon Verzeni, uccisa brutalmente da Moussa Sangare, immigrato di seconda generazione. Sul fatto, la premier si è detta “scioccata”, specialmente per il fatto che si parla “di un ragazzo cittadino italiano, a cui sulla carta non manca niente, che accoltella una ragazza senza ragione”: “Temo – ha spiegato – che su questo dobbiamo essere ancora più spaventati”, perché qui il problema va oltre le possibili misure che un governo può adottare. “Non stiamo capendo – ha detto – quello che sta accadendo alle giovani generazioni, l’impatto che hanno avuto alcune nuove tecnologie, l’impatto di Internet, l’impatto del Covid”. Un argomento, dunque, che “merita davvero un dibattito un po’ più profondo dei dibattiti che – ha concluso – noi siamo abituati a fare con la politica italiana”.

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