Silenzio assordante di Elly Schlein dopo le violenze dei centri sociali a Vicenza

Erano almeno 700 i manifestanti che ieri hanno partecipato al corteo terminato con gli scontri con la Polizia. Appartenenti ai centri sociali di tutto il nord Italia, i manifestanti di estrema sinistra aveva organizzato il corteo, autorizzato, per protestare contro l’inserimento a VicenzaOro, la fiera del Gioiello di Vicenza, di alcuni stand di Israele. Una nutrita parte di contestatori ha però deciso di deviare il percorso stabilito e, come detto, autorizzato dalla Prefettura, provando a raggiungere la Fiera sfondando dei cancelli. La risposta della Polizia è stata irrimediabile con spruzzi d’acqua e lacrimogeni, ai quali i centri sociali hanno risposto con petardi e fumogeni. Per ora il bilancio è ancora parziale: sarebbero circa dieci gli agenti feriti, tra i quali uno gravemente con ustioni importanti, mentre si parla di una ventina di contusi tra i giovani manifestanti. Intanto sono stati fermate e arrestate cinque persone, ma i video-testimonianza registrati dagli agenti serviranno per identificare altri violenti. Nel pomeriggio, il ministro Piantedosi ha raggiunto telefonicamente il questore di Vincenza Dario Sallustio per sincerarsi delle condizioni degli agenti feriti, ribadendo come la Polizia sia “presidio fondamentale di difesa della democrazia e della libertà” e chiarendo che grazie al suo intervento si sono evitati “guai peggiori”. Ha espresso il suo ringraziamento alle forze dell’ordine anche il sindaco di Vincenza Giacomo Possamai, asserendo che “Il diritto di manifestare è sacro e tutelato dalla Costituzione, ma chi scende in piazza con i bastoni e il viso coperto va contro l’eredità dei padri costituenti che hanno voluto scrivere quell’articolo dopo gli anni più bui della storia del nostro Paese”.

È l’eterno cortocircuito della sinistra. I sedicenti democratici protestano con la violenza, infrangendo la Costituzione. I sedicenti antifascisti manifestano contro Israele. I sedicenti pacifisti vogliono lo stop della guerra a colpi di bastoni e petardi. A loro fa seguito la sinistra più estrema: a esprimere solidarietà ai poveri ragazzi assaliti e manganellati dalla Polizia (questo il racconto che emerge leggendo il comunicato) ci ha pensato Rifondazione Comunista. “Condanniamo – scrivono – la violenza immotivata contro i manifestanti che stavano legittimamente contestando la presenza di uno stato come Israele nella fiera di VicenzaOro”. Ma se da destra è arrivata unanime la condanna degli attacchi antisemiti dei centri sociali – dal deputato Andrea Delmastro al presidente del Senato Ignazio La Russa, dal deputato Giovanni Donzelli ai capigruppo FDI Foti e Malan – a sinistra manca una vera presa di posizione. Continua infatti a navigare e a crogiolarsi nell’ambiguità il segretario del PD Elly Schlein, che dimostra ancora una volta la sua difficoltà non solo a chiarire le sue posizioni (e quelle del suo partito) sul conflitto in Medio Oriente, ma anche a prendere le distanze dalle violenze gratuite: dopo i ripetuti fuggi fuggi davanti alle richieste di condanna dell’attacco alla sede di Pro Vita e Famiglia, tarda ora una chiara presa di distanza dalle violenze dei centri sociali. “Quanto accaduto – ha dichiarato Tommaso Foti – è gravissimo e merita la condanna unanime da parte della classe politica tutta. Eppure ancora Schlein tace mentre è stata prontissima a condannare la commemorazione di Acca Larentia. Dal segretario del Pd, ci aspettiamo parole forti contro quanto accaduto”. Dura anche Sara Kelany, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile del Dipartimento immigrazione: “L’antisemitismo mascherato da antisionismo della sinistra sta montando sempre più, fino ad assumere forme violentissime. Dovrebbe esserci una condanna netta e clamorosa, invece – ha detto – c’è solo un silenzio assordante. Le posizioni ambigue e ondivaghe della sinistra su Israele – ha concluso – non contribuiscono a smorzare questa inaccettabile deriva”.

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