Nel nono anniversario della terribile notte del 24 agosto 2016, quando alle 3.36 una scossa devastante colpì il Centro Italia, il ricordo resta vivo nella memoria e nel cuore degli italiani. Quella tragedia sconvolse quattro Regioni e 138 Comuni, su un’area di oltre ottomila chilometri quadrati, aprendo una ferita che ha cambiato per sempre il volto dell’Appennino centrale.
Oggi, a nove anni da quel dramma, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto ricordare le vittime e rinnovare la vicinanza del Governo alle famiglie colpite. Un pensiero particolare è stato rivolto ai soccorritori, che nelle prime ore successive al sisma si adoperarono senza sosta per salvare vite e portare assistenza. “L’Italia non dimenticherà mai il loro eroismo – ha sottolineato Meloni – e le straordinarie pagine di solidarietà scritte dal nostro popolo”.
Il cratere come cantiere d’Europa
Il ricordo lascia spazio alla ricostruzione. Oggi il cratere sismico è il cantiere più grande d’Europa. Non si ricostruiscono soltanto case, chiese, fabbriche ed edifici pubblici, ma la vita stessa delle comunità colpite. Borghi e città già segnati da crisi demografica e fragilità idrogeologica chiedono ora risposte concrete e durature.
I numeri della ricostruzione
Meloni ha sottolineato il cambio di passo avvenuto negli ultimi anni. I contributi concessi per la ricostruzione privata hanno raggiunto quota 11 miliardi di euro, con oltre 6,1 miliardi già liquidati: un incremento del 37,41% rispetto allo scorso anno, con il 60% delle liquidazioni effettuate dal 2023 a oggi.
Sul fronte della ricostruzione pubblica, sono stati avviati più di 3500 interventi per un valore di oltre 4,5 miliardi di euro. Per troppo tempo rimasti bloccati, ora il 33,8% degli interventi ha un progetto approvato o in fase di affidamento dei lavori; il 18,2% è già in corso di realizzazione e il 16,2% è stato concluso. Nei primi quattro mesi del 2025 sono partiti 439 cantieri su un totale stimato di 1200.
Una sfida di futuro
Il Governo, ha assicurato la Presidente del Consiglio, continuerà a lavorare con determinazione e caparbietà per rispondere alla “domanda di futuro” che proviene da chi è nato e cresciuto in quei territori. “Restare e tornare non significano restare indietro – ha ribadito Meloni – ma assumersi la responsabilità di portarli avanti. Tornare è il desiderio di contribuire a una nuova fioritura, partendo da ciò che ha forgiato la nostra identità”.
È questo il senso della strategia guidata dal Commissario Castelli e dalla Struttura commissariale Sisma 2016, con il coordinamento del Governo. Un grande lavoro di squadra che punta a vincere la sfida della rinascita economica e sociale dell’Appennino centrale.