Soccorso non autorizzato per l’aereo Ong. Arriva la sanzione da Enac

Eppure la nuova ordinanza varata pochi giorni fa dall’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, riguardo l’operatività delle imbarcazioni delle Ong sul panorama del Mar mediterraneo, con valenza su tutto il territorio siciliano, era stata chiara: niente soccorsi al di fuori del quadro normativo vigente.

“Chiunque effettua attività in ambito Search and Rescue al di fuori delle previsioni del quadro normativo vigente è punito con le sanzioni di cui al Codice della navigazione, nonché con l’adozione di ulteriori misure sanzionatorie quali il fermo amministrativo dell’aeromobile”, si legge nel testo riportato dal Giornale.

Le Ong, Sea-Watch, hanno deciso per l’ennesima volta di sfidare il governo, compiendo comunque un’operazione non autorizzata che gli è costata una multa di 2.064 euro.

La sanzione, dell’Enac, in particolare ha punito Seabird, l’aereo che il 14 maggio, giorno stesso in cui l’ordinanza è stata diramata, è partito per avvistare le imbarcazioni clandestine.

L’articolo 1 dell’ordinanza Enac però, era stato esplicito sulle sanzioni previste “le sanzioni di cui al Codice della navigazione, nonché con l’adozione di ulteriori misure sanzionatorie quali il fermo amministrativo dell’aeromobile”.

Coerentemente con la normativa, la Ong è stata sanzionata, ma le polemiche in risposta non tardano ad arrivare.

“Siamo stati sanzionati dal governo perché testimoniamo le violenze nel Mediterraneo. Non ci spaventano, continuiamo a volare”, dicono.

L’infrazione non è un caso isolato, infatti il mancato rispetto delle norme è ormai abitudine per le Ong, che minacciano di non fermarsi neanche davanti alla legge.

L’iter per la sanzione è partito dalla Guardia costiera libica, che ha segnalato all’Italia la presenza di Seabird e il soccorso di una barca  nelle sue acque Sar: “Le autorità della Libia comandano già in mare, ora comandano anche in aria”, ha commentato un portavoce di Sea Watch, che invece di limitarsi a pagare, ha annunciato l’intenzione di voler presentare un ricorso, pur essendo nel torto assoluto.

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Veronica Passaretti
Veronica Passaretti
Sono nata il 1/01/2000, esattamente la prima nata del millennio. Da sempre innamorata della politica, tanto da iniziare la militanza in Gioventù Nazionale a 15 anni. Irrimediabilmente affascinata dai valori che il Tricolore rappresenta. ‘’Usque ad finem’’ non è solo il mio motto, ma uno stile di vita. Amante del vino rosso, simbolo di passione, cultura, storia e tradizioni italiane. Istinto, tenacia e una buona dose di testardaggine a completarmi.

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