“Al netto dell’enfasi retorica e strumentale ascoltata in quest’Aula, ritengo doveroso ricordare che i governi precedenti, prima quello a guida Gentiloni e poi a guida Conte, non solo non hanno esercitato la delega assegnata dal parlamento, ma neanche l’hanno prorogata, l’hanno fatta decadere. Ecco dunque l’interesse della sinistra per il mondo dello spettacolo: a chiacchiere”. Lo dichiara in Aula, durante la dichiarazione di voto sul ddl proroga del termine per l’esercizio delle deleghe previste dall’articolo 2 della legge del 2022 in materia di spettacolo, il senatore Paolo Marcheschi, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Cultura. “Se i lavoratori hanno gia un decreto sulla discontinuità e se il settore ha già ricevuto 200 milioni, ce l’hanno grazie alla concretezza del sottosegretario Mazzi, del ministro Sangiuliano, che si sono impegnati insieme alle associazioni e agli operatori del settore”, continua. “Ricordo che se la lirica è diventata patrimonio Unesco, è sempre grazie all’impegno per il settore di questo governo”. “La proroga di 12 mesi – osserva il parlamentare di FdI – è un periodo di tempo ragionevole, soprattutto rispetto a 15 anni di inerzia su questo tema da parte dei governi di sinistra. Abbiamo già dimostrato che la tutela dei lavoratori dello spettacolo per noi è una priorità e non abbiamo alcuna intenzione di non affrontare i problemi che rimangono da risolvere. In questi 12 mesi potremo arrivare a quei provvedimenti, da raccogliere in un codice dello spettacolo, che rappresentano le misure concrete attese dai lavoratori del settore dopo anni di chiacchiere dei governi precedenti”, conclude Marcheschi.