Sri Lanka: ecco chi sono i protagonisti del terrore

Un tempo i terroristi mediorientali, non necessariamente di religione islamica, provenivano dalle situazioni povere e degradate che 40 anni di guerra fredda col novello stato di Israele aveva creato. Quartieri come Sabra, campi profughi come Shatila erano delle vere e proprie fucine di terroristi. Nascere lì significava avere il futuro già scritto, con un kalashnikov ak47 in mano o con una cintura esplosiva intorno alla vita. Poi , i tempi sono cambiati. Per carità, il medio oriente è sempre una polveriera che ci vuole poco a fare esplodere, ma a modificarsi è stata la tipologia del terrorista. Non pretendiamo di fare qui un trattato sociologico su perché e come sia accaduto che ai disgraziati un tempo votati al martirio si siano piano piano sostituiti giovani professionisti, laureati di buona famiglia, addirittura eredi di famiglie ricchissime, gente spesso cresciuta lontano da deserti, kibbutz, campi profughi, povertà e soprusi, ma allevata in prestigiose università occidentali, college foderati da antiche boiserie, spesso più a loro agio con l’inglese che con l’arabo classico.
E’ da tempo che si è potuta notare questa evoluzione. Lo stesso Bin Laden proveniva da una ricchissima famiglia saudita, con interessi economici non solo in occidente, ma proprio negli Stati Uniti. Ma Bin Laden era comunque un leader, non bassa manovalanza, non un kamikaze pronto a farsi saltare in aria con il suo zainetto pieno di semtex, oscuro messaggero di morte di cui spesso si finisce per non conoscere nemmeno il nome.
Stavolta, però, con gli attentati in Sri Lanka, non si è potuto non notare come gli attentatori che dovrebbero essere nove in tutto, siano per lo più giovani che dovrebbero avere un’idea del futuro ben lontana da questi sacrifici di sangue. Eppure…
A colpire in Sri Lanka e a causare 257 morti – il numero dato inizialmente dalle autorità locali si è dimostrato errato per eccesso – sono stati cingalesi, dunque non terroristi “d’importazione”, ma gente del luogo. Ha detto il ministro degli Esteri dello Sri Lanka: “Crediamo che uno degli attentatori suicidi abbia studiato nel Regno Unito e abbia perfezionato gli studi in Australia prima di tornare a vivere in Sri Lanka. Riteniamo che il gruppo di attentatori suicidi sia formato in maggioranza di individui istruiti, nati in famiglie di classe media e medio-alta. Di conseguenza con una stabilità finanziaria e un’ampia indipendenza”. Nove in tutto, come abbiamo detto e come per ora si sa, tra cui una donna. Due di loro, Ilham Ahmed Ibrahim e Imsath Ahmed Ibrahim, rispettivamente di 31 e 33 anni, erano fratelli e figli del miliardario Mohamed Yusuf Ibrahim, uno dei maggiori importatori di spezie del mondo. L’uomo e altri suoi figli sono stati arrestati per favoreggiamento, mentre la moglie di Ilham, Fatima, incinta, si è fatta salta bouserie re in aria nella casa del suocero, uccidendo così anche due bambini suoi figli, e tre poliziotti che erano arrivati per una perquisizione. Probabilmente, la casa del Tycoon delle spezie è stata usata come banco di prova per il posizionamento degli esplosivi e non è da sottovalutare la possibilità che tutta la famiglia fosse pronta al martirio anche se da attuarsi in momenti diverse. C’è anche da dire che i due figli di Ibahim venivano tenuti sotto controllo da già da tempo, sebbene contro di loro non ci fossero prove circostanziali. Addirittura, tempo addietro uno dei giovani era stato fermato per accertamenti e poi rilasciato senza conseguenze.
Un altro dei kamikaze era Abdul Lathief Jameel Mohamed, giovane uomo di famiglia borghese, pare esperto avvocato che aveva studiato legge e diritto internazionale sia in Inghilterra, intorno al 2006-2007, e poi in Australia dove avrebbe frequentato un corso post-laurea. Funzionari della sicurezza nel Regno Unito hanno confermato che stanno indagando sulla permanenza di Mohamed in Gran Bretagna, cosa che, se non altro, era a conoscenza dell’intelligence come appare nei database informativi.
Tra i kamikaze che si sono fatti esplodere c’è anche Zahran Hashim, ritenuto il leader del National Thowheeth Jama’ath, il gruppo islamista che avrebbe organizzato e realizzato la strage di Pasqua.

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RK Montanari
RK Montanarihttps://www.lavocedelpatriota.it
Viaggiatrice instancabile, appassionata di fantasy, innamorata della sua Italia.

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