“La vicenda di Lucrezia Selassiè, ex concorrente del Grande Fratello a processo per stalking nei confronti del fidanzato, il campione paralimpico Manuel Bortuzzo e sottoposta alla misura del braccialetto elettronico, deve indurre a una profonda riflessione sulle dinamiche talvolta tossiche delle relazioni odierne tra le generazioni più giovani che nulla hanno a che vedere con il patriarcato. Nel caso specifico, la ragazza, secondo l’accusa, non ha accettato la conclusione di quel flirt e ha iniziato a vessare Bortuzzo con comportamenti sempre più aggressivi, arrivando alle minacce di morte. Atti persecutori talmente gravi da indurre Bortuzzo a pensare di lasciare le gare di nuoto. La vicenda in questione, finita alla ribalta della cronaca solo per la notorietà dei personaggi coinvolti, deve indurre invece a una riflessione più profonda sulle dinamiche delle relazioni odierne e a un ragionamento più ampio, che non si può circoscrivere a semplificazioni o a slogan come quello che vorrebbe il patriarcato come la causa principale di tutte le violenze”.
Lo dichiara Susanna Donatella Campione, senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione bicamerale contro la violenza sulle donne.