Stellantis, addio Tavares. FdI: “Ora Elkann venga in Parlamento”

È finito il sodalizio tra Carlos Tavares e John Elkann. Sul portoghese pesano troppo i vari errori commessi, che hanno portato l’azienda italiana a un calo pesantissimo delle vendite, che in realtà strideva con i milioni di euro di stipendio che l’ormai ex ad percepiva. La notizia è arrivata in serata e il capo, John Elkann, pare abbia avvisato personalmente il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Siamo grati a Carlos – ha detto – per il suo impegno costante in questi anni e per il ruolo che ha svolto nella creazione di Stellantis, in aggiunta ai precedenti rilanci di Psa e di Opel, dando avvio al nostro percorso per diventare un leader globale nel settore. Intendo mettermi subito al lavoro con il nostro nuovo comitato esecutivo ad interim, con il supporto di tutti i nostri colleghi di Stellantis, mentre completiamo il processo di nomina del nuovo ceo. Insieme garantiremo la puntuale attuazione della strategia della società nell’interesse di lungo termine di Stellantis e di tutti i suoi stakeholders”. Parole scelte probabilmente con molta accuratezza, ma che non riescono comunque a nascondere il fatto che si tratti, molto probabilmente, di licenziamento in tronco. Probabilmente un litigio con tutto il board dell’azienda: troppo costose, letteralmente, le perdite soprattutto nel mercato americano. Secondo il Senior Independent Director di Stellantis, Henri de Castries, “nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti che hanno portato il Consiglio e il ceo alla decisione di oggi”. Ora per il nuovo ad si dovrà attendere il responso di un Comitato speciale. E nel frattempo si procederà con la guida di un nuovo Comitato esecutivo presieduto dall’erede della famiglia Agnelli.

FdI: “Stellantis una realtà in confusione”

Il calo nelle vendite e la continua richiesta di finanziamenti pubblici (come se quelli già elargiti non fossero bastati) hanno portato all’addio del ceo. Ci vorrà del tempo per trovare il sostituto e da Fratelli d’Italia hanno già richiesto la presenza di Elkann in Parlamento per aggiornare la politica della situazione, dopo che il numero uno di Exor aveva già fatto declinato l’invito a presentarsi in Aula alcune settimane fa. “Le dimissioni dell’AD di Stellantis, Carlos Tavares – ha fatto sapere Luca De Carlo, senatore di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato – sono per noi la conferma di quanto avevamo avuto modo di constatare già in fase di audizione, ossia di una realtà in confusione. Ora più che mai quindi è irrinunciabile l’audizione in Commissione del presidente John Elkann, già richiesta nelle scorse settimane: una realtà come Stellantis che si priva di un amministratore delegato – e per la sostituzione del quale saranno necessari alcuni mesi – non può non presentarsi in Parlamento per spiegare i suoi prossimi passi e le sue strategie”. Anche il mondo dei sindacati ha parlato. Non la Cgil, ma Luigi Sbarra, leader della Cisl, su Sky Tg24: “La notizia delle dimissioni di Tavares non ci addolora. È stato un manager che, in questi anni, ha invertito completamente la rotta lungimirante di Marchionne: non ha mai creduto nelle relazioni sindacali, ha delocalizzato tanta produzione dall’Italia ad altri Paesi, ha tagliato l’occupazione, frenato gli investimenti soprattutto sull’innovazione ed è arrivato a sfidare lo Stato sul tema degli incentivi. Non ci mancherà”. E ora sono guai amari in Borsa, con un netto calo di Stellantis in Piazza Affari, ai minimi dal luglio del 2022.

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