“La realtà delle cose è diversa rispetto a quello che abbiamo ascoltato oggi: per salvaguardare gli interessi nazionali ci aspettavamo risposte convincenti dall’Ad di Stellantis. Invece abbiamo assistito a un elenco di alibi e al tentativo, direi oltremodo precario, di escludere qualsiasi responsabilità da parte dell’azienda sugli accordi non rispettati. I numeri rispetto alla produzione e all’occupazione di un anno fa sono preoccupanti e le posizioni espresse oggi ambigue. Per questo motivo chiediamo chiarezza e ben più solide certezze.
Nel documento sottoposto a Tavares, abbiamo rammentato la condivisione con il Ministero del Made in Italy nel luglio 2023 dell’obbiettivo di un milione di mezzi prodotti in Italia, ad alcune condizioni, le quali si sono verificate grazie all’impegno del Governo in Europa e della maggioranza parlamentare, che hanno portato alla modifica del Regolamento Euro 7 e ad un piano di incentivi alla domanda da un miliardo di euro. Nonostante questo, Stellantis ha ridotto i volumi complessivi anche per quanto riguarda i modelli avvantaggiati dall’ecobonus e la quota di mercato italiana in dodici mesi ha perso due punti percentuali, passando dal 33,2% al 31,2% e non si comprende quale sia il piano di Stellantis per arrivare nel 2035 all’azzeramento della sua impronta di CO2, come previsto dalle vigenti norme europee. Da torinese mi ha deluso constatare che in questo modo si mette a rischio la vocazione produttiva dello storico sito piemontese e lo si mortifica riducendolo a un centro di distribuzione di veicoli prodotti all’estero. Non ci possiamo permettere di perdere altri pezzi storici dell’industria che contribuiscono al prestigio del nostro Made in Italy”.
Lo afferma Fabrizio Comba, esponente di Fratelli d’Italia in commissione Attività Produttive della Camera.