Stellantis, Elkann andrà in Parlamento. Urso: Atteggiamento positivo

Il presidente di Stellantis, John Elkann, parteciperà all’audizione in Parlamento “nel rispetto e in piena coerenza di quanto era stato deciso dall’Assemblea di Montecitorio lo scorso 16 novembre – tramite due mozioni approvate – e in virtù della chiusura del tavolo Stellantis conclusosi ieri al Mimit”. 

Lo annuncia la stessa Stellantis, riferendo di una “cordiale” telefonata tra lo stesso Elkann e il presidente della Camera, Luciano Fontana, per il quale si tratta di “un segnale positivo, che giunge coerentemente all’esito delle interlocuzioni intercorse in queste settimane e del confronto avviato con il Governo”. Elkann interverrà nelle commissioni competenti, spiega il Gruppo, cioè quelle “che hanno sottoposto la richiesta in merito alle evoluzioni del settore automotive in Europa ed in Italia”. Una data ancora non c’è, ma Luigi Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera, sentirà Elkann a gennaio per definire tempi e modi dell’audizione. Un cambio di rotta, quello del presidente di Stellantis, dopo il “no” di inizio dicembre all’invito – rivoltogli proprio da Gusmeroli – a discutere in Parlamento del piano industriale del Gruppo, della continuità produttiva e del mantenimento dei posti di lavoro. Ma era chiaro, allora, che i tempi non erano maturi. 

Il ceo, Carlos Tavares, aveva appena annunciato le sue dimissioni e il tavolo al Mimit del 17 dicembre era già stato fissato. L’annuncio di Elkann, infatti, arriva proprio all’indomani del confronto tra il governo, la stessa Stellantis, i sindacati, l’Anfia e i presidenti delle Regioni in cui si trovano gli stabilimenti. Un tavolo durante il quale è stato delineato il nuovo piano industriale per l’Italia con l’aumento dei modelli in produzione, elettrici e ibridi, e la salvaguardia dei livelli occupazionali. Un progetto da 2 miliardi di investimenti nel solo 2025, oltre a 6 miliardi di acquisti da fornitori che operano nel nostro Paese.

Da parte sua, il governo mette a disposizione del comparto auto 1,6 miliardi fino al 2026, per supportare le imprese nella transizione in corso, come annunciato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Risorse che saranno destinate alle imprese della filiera, dal momento che Stellantis ha rinunciato ai contributi pubblici. Jean Philippe Imparato, responsabile europeo di Stellantis, intervenendo a ‘Cinque Minuti’ su Rai1, assicura che è stata fatta “chiarezza” e che il Gruppo “torna a far parte della squadra italiana”. 

“Stellantis – dice – propone un piano di sviluppo, non giochiamo in difesa e lo facciamo con l’autorità italiana, con l’indotto, con la nostra squadra di dipendenti in Italia”. Lo conferma anche Urso che, ospite della stessa trasmissione sottolinea “un atteggiamento positivo” e “costruttivo” da parte dell’azienda che torna a mettere “l’Italia al centro”. Tutti concordi sul cambio di passo necessario dopo l’addio di Tavares, anche alla luce delle sfide che ha messo sul piatto Bruxelles, dallo stop ai motori a diesel e benzina dal 2035 alla spinta verso l’elettrico per raggiungere gli obiettivi del Green Deal. Fino alle multe che rischiano di scattare per chi continua a produrre auto tradizionali dal 2025.

“Sono un ostacolo insormontabile – dice Urso – che occorre rimuovere subito”. Una battaglia per la sopravvivenza dell’automotive, quindi, che come ricorda il titolare del Mimit, ha bisogno di “un approccio pragmatico e realistico, capace di coniugare la sostenibilità ambientale con le esigenze produttive e sociali del nostro sistema industriale”.

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Giovanni Curzio
Giovanni Curzio
Giovanni Curzio, 21 anni, napoletano, studente alla facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Da sempre è appassionato di giornalismo sia di cronaca che sportivo. Collabora anche con agenzie di stampa ed emittenti radiofoniche e televisive della Campania.

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