“Il sequestro a Livorno di 134 veicoli ‘Topolino’ della Stellantis, prodotti in Marocco ma con i contrassegni della bandiera italiana usata come simbolo del Made in Italy, dimostra quanto la lotta alla contraffazione sia un’eccellenza della nostra Guardia di Finanza e delle Dogane italiane. Il titolo di ‘Made in Italy’, tutelato dall’art. 517 e dall’art. 4 comma 49 della legge 350 del 2003, prevede che ci si possa fregiare di questo marchio solo e quando tutta la filiera produttiva è realizzata in Italia. Viceversa se un prodotto viene realizzato fuori dai confini nazionali e poi viene commercializzato in Italia è di tutta evidenza che non c’è alcuna ragione per cui ci possa usare – e abusare – del marchio Made in Italy. Un ringraziamento speciale dunque a quei servitori dello Stato la cui attività deve proseguire e che va valorizzata e incoraggiata soprattutto se il valore da preservare è quello della nostra capacità innovativa e creativa, fiore all’occhiello del genio italiano. Giova ricordare che sempre la GdF ha scoperto l’abuso del nome ‘Milano’ per vetture dell’Alfa Romeo prodotte in Polonia su cui giustamente il ministro Urso è intervenuto”.
E’ quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.