Un libro essenziale per capire e conoscere la politica del Partito comunista italiano nella Venezia Giulia durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. “Togliatti, Tito e la Venezia Giulia”, saggio di Marino Micich che è stato presentato oggi in Senato dove le figure centrali di questo testo sono appunto, come suggerisce lo stesso titolo, Togliatti e il maresciallo jugoslavo Tito, i quali agirono in controtendenza agli interessi degli italiani e degli esuli giuliano dalmati che dovettero lasciare le proprie terre.
Secondo il senatore di Fratelli d’Italia Roberto Menia, ‘padre’ della legge istitutiva della Giornata del Ricordo, “siamo in presenza di un testo che finalmente, basandosi esclusivamente su fonti documentate e come tali indiscutibili, pone l’attenzione su una pagina ancora poco conosciuta della nostra storia nazionale e contro ogni tipo di falsificazione storica. Viene descritta in maniera minuziosa la posizione politica del Pci assunta al confine orientale, il progetto di rivoluzione comunista da estendere al resto dell’Italia e soprattutto i rapporti tra Togliatti e Tito, sottolineando le responsabilità dirette e indirette di quella collaborazione politica nei confronti delle stragi di massa nelle foibe e dell’esodo di circa 300mila italiani dalle terre istriane, fiumane e dalmate. Finalmente un libro che fa piena luce su questo intreccio mortale e che sono certo avrà il suo peso nel panorama storico italiano”.
Per il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo “quello di Micich è un libro di analisi storica che entra nel dettaglio di elementi storici scomodi che analizza, sulla base di fonti documentali provate, una parte della storia italiana fino in fondo e che fino ad oggi è rimasta sommersa se non quasi del tutto sconosciuta. Un testo che svela gli intrecci fra il Pci e Tito, responsabile della sanguinosa repressione nei confronti degli italiani del confine nord orientale, temi sui quali la storiografia italiana ha mantenuto un atteggiamento di ’cautela’ in merito ai crimini commessi troppo spesso ignorati e minimizzati”.