«I fatti di Milano e i presunti stupri nella notte di Capodanno, che avrebbero avuto luogo seguendo il rituale arabo che va sotto il nome di taharrush gamea, vanno presi in esame con grande attenzione, senza farsi condizionare da pregiudizi e senza approcci buonisti. In tal senso desta grande allarme lo scandalo che sta sconvolgendo il mondo politico britannico. Il fenomeno criminale delle “grooming gangs”, che ha visto nel corso degli anni migliaia di ragazzine inglesi abusate da giovani pakistani, ha sfiorato anche il primo ministro britannico Starmer, accusato di avere insabbiato i casi quando era procuratore capo. All’epoca, Starmer ammise l’incapacità delle autorità di prendere sul serio gli abusi, aggiungendo che l’etnia dei sospettati aveva rappresentato «un problema». Da quanto emerge le “grooming gangs” sono riuscite ad agire indisturbate per molti anni a causa della censura e dell’insabbiamento di segnalazioni sulle quali non si volle indagare per il timore di essere accusati di razzismo o di turbare la “coesione comunitaria”. Quei drammatici episodi avvenuti in Gran Bretagna siano da monito affinché in Italia non si cada in analoghi fatali errori di sottovalutazione o in scelte omertose. Nessuna violenza può passare sotto silenzio”.
Lo dichiara Susanna Donatella Campione, senatrice di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Bicamerale contro la violenza sulle donne.