“Paragonare le scritte deliranti di stampo nazista cui farebbe riferimento un’istituzione pubblica del Campidoglio, quale è un assessore, con la targa che trent’anni fa fu apposta dagli amici di tre martiri del terrorismo comunista è il segno dell’inadeguatezza del sig. Smeriglio, evidentemente ancora legato al suo violento sodale Enzo Foschi da cui si è fatto ordinare l’orribile distruzione di una lapide commemorativa, traendo in inganno anche il sindaco.
Come se noi accostassimo Ivo Zini o Ciro Principessa, due ragazzi di sinistra ammazzati in quella guerra civile orchestrata dalla strategia della tensione, con qualche idiota che inneggia agli eccidi di Stalin e Pol Pot. Non abbiamo parole per tanta pochezza. Chi vuole proporre una targa istituzionale non prende a picconate quelle esistenti affisse decenni fa, non è un buon modo per dimostrare l’intento pacificatore.
E questo è accaduto, penoso esordio dell’attività culturale del nuovo assessore sulla memoria storica della capitale, di cui gli piaccia o meno, siamo parte”. E’ quanto dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Massimo Milani.