“In questo momento la Cina fornisce la quasi totalità del fabbisogno delle terre rare, dal magnesio al litio, dell’intera Unione Europea, rendendoci evidentemente dipendenti da queste forniture, specialmente nel percorso di transizione ecologica e in settori critici come quelli dell’industria tecnologica ed elettronica e dell’aeronautica militare. L’Italia annovera ben 16 tra le 34 materie prime considerate critiche dall’UE, ad esempio il litio, materiale cardine del settore tecnologico, presente in giacimenti nei pozzi vulcanici del Lazio e della Campania”. Lo afferma il Deputato di Fratelli d’Italia Silvio Giovine in una nota.
Lo sforzo del Governo, come annunciato dal Ministro Urso, è quello di sostenere il rilancio della produzione mineraria italiana, che da ormai decenni è in stato di alt: basti pensare che l’ultimo aggiornamento della carta mineraria nazionale risale al 1973, periodo in cui si decise poi di delocalizzare le estrazioni perché considerate troppo costose. Un obiettivo ambizioso e prioritario, sia in termini di autonomia e sovranità produttiva, seguendo quanto indicato dal “Critical raw materials act” europeo verso il raggiungimento degli obiettivi di maggior autonomia strategica e della decarbonizzazione, sia in termini geopolitici rendendoci meno dipendenti dalla Cina”.