Terrorismo. Urzì (FdI): in ricordo strage Cima Vallona richiamare attenzione su secessionisti latitanti Alto Adige 

“La affollata manifestazione che si è svolta domenica nella cornice della cappella dedicata alle vittime della strage di Cima Vallona (25 giugno 1967, quattro militari straziati dalle mine dei terroristi secessionisti), nei boschi di San Nicolò di Comelico (BL), richiama le istituzioni italiane a dedicare ancora una volta la massima attenzione al tema dei terroristi secessionisti latitanti che si sono sottratti alle condanne della giustizia italiana. Sono una ventina le vittime di questo filone eversivo contrassegnato da azioni di carattere secessionista e antitaliano che ha prodotto negli anni crudi dello stragismo (Malga Sasso, Cima Vallona, stazione di Trento…) fra gli anni Sessanta e Settanta episodi ancora vivi nella memoria collettiva. Gli ultimi attentati colpirono l’Alto Adige nel 1998. Furono fatte bersaglio una chiesa ad Appiano che celebrava riti in lingua italiana e una condotta forzata dell’acqua sopra Lana. Le conseguenze della fuoriuscita del flusso crearono devastazione fra le case, ma non vittime. Alcuni dei responsabili di orribili crimini sono ancora latitanti all’estero. Oggi si pone ancora di più il tema di fare divenire memoria collettiva nazionale quelle tragedie, superando giustificazionismi sulla portata eversiva di quell’ondata di fuoco non più tollerabile per un Paese che ha già archiviato nell’ignominia tutti gli altri filoni terroristici di matrice politica ed ideologica di varia estrazione”.

Lo ha dichiarato Alessandro Urzì, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Affari costituzionali della Camera.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.