In occasione della presentazione del rapporto annuale del COLAF per il 2022, il sen. Giulio Terzi (FdI), presidente della Commissione Politiche UE del Senato ha dichiarato che l’azione del COLAF è importante per il contributo che assicura alla trasparenza nell’utilizzo delle risorse europee e della necessità di garantire la tutela contro i fatti di appropriazione o di distrazione di risorse nazionali ed europee. “Un lavoro svolto su cui è possibile esprimere un giudizio del tutto positivo, come condiviso insieme con il Ministro Fitto.”
Terzi ha poi ricordato come “l’attenzione massima da parte delle istituzioni europee e nazionali sia resa possibile dalla recente istituzione della Procura europea. La sua istituzione è stata infatti frutto di una lunga azione diplomatica italiana volta al progressivo e costante rafforzamento dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia”.
In questo senso, Terzi ha sottolineato l’importanza di “sviluppare ancor più i rapporti internazionali volti alla prevenzione, all’investigazione e al controllo delle frodi e delle irregolarità che minano la fiducia dei cittadini nel corretto utilizzo dei fondi europei.”
Riferendosi poi ad alcuni dei dati contenuti nella relazione annuale, Terzi ha dichiarato: “i dati che sono riportati nella relazione che oggi esaminiamo sono chiari, e per diversi aspetti incoraggianti.
La parte preponderante dell’utilizzo erroneo che è stato verificato dal COLAF per il 2022, con riferimento all’Italia, è costituito da 461 irregolarità, che sono il 90%, mentre le 53 frodi sono una quantità limitata, ma comunque significativa, e cioè il 10%. Sono dati che ci devono fare riflettere. Per un verso essi non ci pongono in posizioni eccessivamente critiche e sbilanciate nei confronti dei partners europei, visto che le 514 irregolarità/frodi complessive italiane ammontano a solo il 4,50% del totale delle irregolarità/frodi riscontrate a livello europeo.”
Conclude Terzi affermando che la tutela degli interessi finanziari dell’Unione europea, di cui anche il Parlamento è promotore e controllore, diventa pertanto elemento centrale anche nel contribuire a disegnare, in senso rafforzativo, gli sviluppi futuri del processo di integrazione europea che dovranno auspicabilmente replicare forme di assunzione in comune di debito per finalità europee condivise.