“Grazie al mio esposto, presentato nell’aprile del 2021 alla Corte dei Conti, si potrà finalmente fare piena luce su una vicenda che ha causato danni diretti e indiretti enormi alle casse comunali. Bene il blitz dei Carabinieri in Comune, sia fatta chiarezza”.
Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.
“Pur rimanendo, come sempre, garantista, le dinamiche applicate alla vendita e al successivo riacquisto del 2,5% detenuto in Iren sono sembrate, sin da subito, poco chiare e giustificabili. Non va solo considerato il delta tra prezzo di vendita e di riacquisto, ma le commissioni riconosciute alle banche per l’ABB e il reverse ABB, i 5,7 milioni di dividendi non incassati tra 2019 e 2020 e il successivo deprezzamento della quota: basti pensare che, nel 2021, il riacquisto avvenne a 2,53 euro per azione, mentre oggi il titolo scambia a 1,68 euro per azione. Un autentico salasso”.
“A ciò va aggiunto – prosegue la Ambrogio – un aspetto ancora più grottesco: a distanza di pochi giorni dalla svendita della quota da parte dell’allora Sindaco Appendino, Genova comprò la medesima quota pagandola quasi il 17% in più. Un esempio di come non amministrare la cosa pubblica, a maggior ragione vista la salute dei bilanci comunali: sono state dilapidate, letteralmente bruciate, decine e decine di milioni di euro che avrebbero fatto la differenza nell’erogazione di servizi ai cittadini contribuenti in tema, per esempio, di politiche sociali o tpl”.