Il sindaco di Torino Lo Russo continua a coccolare il centro sociale più violento d’Italia, salito agli onori della cronaca per le continue proteste organizzate in Val di Susa contro il cantiere della Tav. Il dialogo dell’amministrazione di Torino con i facinorosi non si ferma, dopo aver iniziato un percorso di concessione dell’immobile occupato, ora il sindaco promette di regalare 100mila euro per ristrutturare il primo piano della sede di corso Regina Margherita. Iniziativa a dir poco curiosa vedendo gli assalti alle forze dell’ordine avvenuti in questi ultimi giorni in tutta Italia, anche a Torino dove gli anarchici hanno messo a ferro a fuoco il centro città in occasione dei cortei per Ramy (ennesimo pretesto per scatenare la violenza). Diversi feriti tra gli agenti, a parole la sinistra mostra solidarietà alle vittime dei teppisti, nei fatti però riconosce la legittimità dei centri sociali definendoli luoghi di libertà e intraprendendo un percorso di legalizzazione, chiudendo entrambi gli occhi di fronte ad una cultura fatta di violenza e odio. Inoltre, la decisione del Comune arriva all’indomani della richiesta dell’Avvocatura dello Stato ad un risarcimento di quasi 7 milioni di euro a 28 esponenti di Askatasuna per i danni arrecati ai cantieri dell’alta velocità Torino Lione in Valsusa. Questo nel processo in cui il pm ha chiesto 88 anni di carcere per gli imputati, accusati di associazione a delinquere.
FdI: “Sinistra al fianco di chi incendia le piazze”
Metodi differenti tra destra e sinistra su come affrontare il problema antagonisti, come sottolineato da Roberto Ravello, vice-capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte: “La situazione politica è chiara anche nei numeri, ed è importante che i cittadini la comprendano bene: ieri il governo Meloni, costituitosi parte civile nel processo, ha chiesto ad Askatasuna 6,8 milioni di danni per le proteste No Tav, oggi il Comune di Torino promette di regalarne 100mila per la ristrutturazione del primo piano della sede di corso Regina Margherita. Insomma, la destra si conferma al fianco di chi difende le piazze, la sinistra di chi le incendia. A distanza di poche ore dalla guerriglia urbana camuffata da corteo per Ramy, la sinistra ribadisce, nei fatti, di stare dalla parte dei sovversivi: non solo la conclamata reticenza nel condannare le violenze di centri sociali, antagonisti e collettivi, ma ora anche il premio. Siamo di fronte a visioni politiche opposte e inconciliabili. E di ciò, non ci stancheremo mai di ripeterlo, ne andiamo fieri” conclude Ravello.